La figlia maggiore della principessa Stéphanie di Monaco è a capo di “New Generation”, un festival aperto ai giovani artisti. Incarna la terza generazione della passione per il circo dei Grimaldi. Tale madre, tale figlia. Complici. La principessa Stéphanie e sua figlia Pauline si somigliano. Stessa energia, stessa sensibilità. Stessa discrezione. Pauline si tiene generalmente all’ombra dei riflettori, ad eccezione di quelli del circo. Sono inseparabili sotto lo chapiteau di Montecarlo, dove condividono l’amore per l’arte del circo trasmesso loro dal principe Ranieri III. Passione familiare e immutabile che le ha portate ad immaginare un festival di circo junior, “New Generation”, che si terrà il 4 e 5 febbraio sotto lo chapiteau monegasco.
Pauline è ai comandi e presiede la giuria che permetterà a dei giovani talenti del circo internazionale di calcare per la prima volta la mitica pista di Montecarlo. Ma è anche una sfida per la presidente di 17 anni. Insieme con la madre, che la lascia fare da sola, ma non senza accompagnarla con lo sguardo, Pauline concede la sua prima intervista a Nice-Matin.
Come avete scelto i numeri presentati a New Generation?
C’è stata una preselezione fatta da mia madre e da Urs Pilz (direttore artistico del Festival di Montecarlo). Poi noi due siamo andate insieme a vedere un festival a Mosca con dei giovani talenti. Tutto è stato fatto con urgenza perché la decisione di creare questo festival è stata presa nel mese di febbraio. In seguito io ho selezionato i numeri che saranno in pista. Alcuni erano senza verve, troppo classici. Nella selezione ho privilegiato gli artisti più dinamici, con l’obiettivo di creare una manifestazione molto giovane.
Ha delle preferenze per i numeri?
Non proprio. Su una pista di circo io amo tutto! Non sono mai riuscita a fare delle scelte, anche se ho una preferenza per gli elefanti, che ho sempre adorato.
Il suo primo ricordo del circo?
Sotto lo chapiteau di Montecarlo ovviamente. Avevo quattro o cinque anni forse. Mi sembra di ricordare che si trattava di un numero con due sorelle ballerine.
Come si è preparata a presiedere per la prima volta un festival?
Pauline: quest’anno ho assistito alle deliberazioni della giuria del Festival del circo, per la prima volta, al fianco di mia madre e ho preso nota. Ho appreso sul campo, come mia madre ha potuto imparare da suo padre. Lei mi dà tanti piccoli consigli. Attorno a me avrò una giuria in parte formata da figli e figlie di direttori di circhi internazionali. Naturalmente gli artisti che andremo a valutare hanno la stessa nostra età o quasi. Io sarò sicuramente più indulgente vedendo dei giovani della mia generazione impegnati a dare tutto per superare se stessi.
Principessa Stèphanie: Io sarò la sua assistente, abbiamo invertito i ruoli. Quello che aiuterà Pauline sarà il suo percorso di sportiva di alto livello. Lei conosce le difficoltà della formazione per arrivare a realizzare certi esercizi, per questo ha una obiettività più lucida. La disciplina è la stessa. Lei ha lo sguardo giusto e sarà sicuramente più clemente che con i grandi. Ma allo stesso tempo vogliamo veramente che New Generation sia identico al Festival, così professionale e con gli stessi criteri. E che con gli anni l’appuntamento possa diventare un punto di riferimento per i giovani.
L’implicazione di Pauline con l’universo del circo dopotutto è una continuità familiare?
Principessa Stéphanie: Per la memoria di mio padre è fantastico. Lui sarà fiero di lei sapendo che il suo sogno si perpetua.
Pauline: Non è la scelta di amare qualcosa o no, è innata, non come spiegarlo, fa parte del nostro Dna familiare.
Principessa Stéphanie: Vedere Pauline così coinvolta con me dona ancora maggiore credibilità al nostro festival. Nella famiglia del circo non ricevo che complimenti su Pauline. Gli artisti sono rassicurati sul fatto che, qualunque cosa accada, il Festival di Montecarlo continuerà con qualcuno che è appassionato. La stessa passione che aveva mio padre e che ho io. Credo che questa sia una bella cosa per l’avvenire del circo. E il festival è importante per la sopravvivenza del circo nel mondo.
Pauline, non avete mai sentito il bisogno di calcare la pista delle stelle?
L’ho fatto diverse volte. Da bambina ho partecipato a due tournée nel mondo del circo (con il circo Knie, ndr). Sono stati dei bei momenti. Si, mi piacerebbe continuare. Perché no? Ma per il momento non posso giudicare e presentare dei numeri allo stesso tempo!
Giovane diplomata di scuola superiore, quali sono i vostri desideri per il futuro?
Mi piacerebbe iscrivermi ad una scuola di moda. Non per fare la stilista ma piuttosto per lavorare a tutto ciò che riguarda la messa in scena. Forse questo un giorno mi potrebbe permettere di mettere in scena degli spettacoli.
Nice-Matin