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Nella città dei salumi piacentini gli animalisti si battono contro i circhi con animali

Nella città degli ottimi salumi piacentini (che non risulta vengano realizzati con verdure di campo) gli animalisti riuniti nel Coordinamento Animalista e ambientalista di Piacenza ce l’hanno col circo Moira Orfei che fa tappa in questa splendida città. Un clamoroso controsenso, una comica rappresentazione della realtà, un paradosso da farci due risate. Sta di fatto che gli animalisti hanno diffuso un comunicato stampa che qualche sito di informazione ha già pubblicato. Tono piccato, accuse feroci, annunciano un flash mod e una raccolta di firme, forse per movimentare il loro sabato. I circhi fanno soffrire gli animali, assicurano gli animalisti, costretti a comportamenti innaturali, offrono una visione distorta della relazione uomo-animale. Invece gli animali che diventano goletta piacentina, culatello e coppa, ringraziano.
Quella che segue è la replica del presidente Enc, Antonio Buccioni, al comunicato stampa degli animalisti.

Stefano Orfei Nones con Artù. Secondo gli animalisti questo è un leone che nel circo se la passa malissimo

Stefano Orfei Nones con Artù. Secondo gli animalisti questo è un leone che nel circo se la passa malissimo

Soffre chi non ha lavoro e chi continua a perderlo, purtroppo tanti in Italia, chi fugge dal proprio paese in guerra su di un gommone, chi per mangiare deve fare la fila alla Caritas, chi non arriva alla fine del mese. Non soffrono gli animali nei circhi, dei quali si prendono cura circensi e veterinari competenti, oltreché letteralmente innamorati delle specie esotiche e non che vivono insieme alla gente del circo.
E’ patetico che le associazioni animaliste non vedano la realtà, accecate come sono dal fanatismo che anima poche decine di militanti in guerra contro i circhi. In una Italia con una disoccupazione giovanile sopra il 40%, impegnata a proporre un fondo “salva lavoro”, gli animalisti si battono per aumentare la disoccupazione e far chiudere i circhi. Sarà perché le principali associazioni animaliste hanno bilanci da società per azioni e, visto il sostegno del quale godono fra la casta dei politici (dal livello locale a quello nazionale), non temono di rimanere senza lavoro.
E’ vergognosa la mistificazione che viene compiuta. Se Piacenza – come reclamano gli animalisti – “non deve più essere una città per i circhi con animali”, allora non deve coerentemente utilizzare nessun animale, e quindi chiudere tutti gli allevamenti e i negozi che commerciano animali con annessi e connessi; basta, poi, cani al guinzaglio e gatti “costretti” negli appartamenti: libertà per tutti!
Gli animali che a Piacenza diventano ottimi salumi, invece, stanno benissimo

Gli animali che a Piacenza diventano ottimi salumi, invece, stanno benissimo

E’ infine scandaloso che gli animalisti chiedano al Comune di approvare il regolamento sul “Benesere degli animali” che vieterebbe finalmente i circhi con animali. Premesso che i circhi con animali sono il 90% dei circhi attivi in Italia, che complessivamente danno lavoro a circa 10 mila persone, con un indotto di imprese (che realizzano chapiteau, gradinate, materiale pubblicitario e merchandising) che in Emilia ha una delle sue concentrazioni più alte, bisogna aggiungere che i Tar di mezza Italia (ben quattro sentenze del Tar Emilia Romagna) hanno emesso sentenze nelle quali spiegano ai Comuni, a caratteri cubitali, che “dalla legislazione italiana non è dato evincere divieti assoluti di impiego negli spettacoli circensi di animali appartenenti a particolari specie” e che un “Comune non può vietare una attività che lo Stato consente”. Quindi gli animalisti invitano il Comune a sprecare denaro dei cittadini per una causa persa in partenza. Esclusivamente per un loro puntiglio ideologico. Ma nonostante gli schiamazzi animalisti il pubblico ama il circo con animali e sarà numeroso anche stavolta ad applaudire Moira Orfei.

Antonio Buccioni, presidente Ente Nazionale Circhi

Short URL: https://www.circo.it/?p=38801

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