L’inviato Michele Casale
mattatore, ha fatto sfilare una parte consistente degli artisti presenti al festival con i quali si é intrattenuto in piacevoli chiacchiere dai toni spiccatamente informali che gli intervenuti hanno particolarmente gradito. Pubblico in sala, bisogna dire, con una spesso inclemente data di nascita impressa sulla carta d’identità, che farebbe rizzare i capelli a quelli ostinatamente convinti che il circo è uno spettacolo esclusivamente per bambini.
La serata di ieri ha visto registrare come di consueto il tutto esaurito, con numerose standing ovation quasi sempre meritate.
Programma molto classico, che rispecchia la coerente linea artistica ormai consolidata negli anni. Qualche strappo alla regola è stato concesso grazie al marinaresco giocoliere Koblikov, abile e originale e, dal duo Sergey & Popov, spontanei e precisi.
Molto successo per il colorato diablo delle signorine della troupe acrobatica cinese, sempre impeccabili dal punto di vista tecnico ma un po’ meno da quello estetico, e per il salto nei cerchi della stessa troupe – questa volta al maschile – fatta eccezione per qualche sbavatura. Apparizione serale anche per il circo nazionale di Pyongyang, con un sostenuto aereo a due iniziato tra le onde e con buoni propositi, ma finito con un pesante naufragio, nonostante uno dei due fosse munito di apposito giubbotto di salvataggio. Buona conferma per i funamboli della troupe Navas, anche se, vista la loro esperienza e bravura, ci si attendeva qualche sforzo in più. C’era grande attesa prima dell’inizio del festival per il debutto in pista dei cavalli di Jean-François Pignon, i quali trasmettono molta libertà grazie anche alla scelta di aver rinunciato a qualsiasi tipo di accessorio, ma questa libertà nell’andare avanti con la performance forse diventa troppa e si perde un po’ di quella atmosfera magica dell’inizio.