di Alessandro Serena
Il circo è sempre lo spettacolo più bello del mondo! Lo sembra gridare anche questa 42^ edizione del Festival Internazionale di Monte Carlo. Che porta ancora una volta nel principato i migliori artisti del pianeta di fronte ad una folla plaudente e ad un numero elevatissimo di operatori del settore.
Ma mentre qui si celebra nella maniera migliore il 250° anniversario del Circo moderno, da più fronti istituzionali arrivano segnali non già di trascuratezza ma quasi di attacco frontale. Per restare all’Italia è da ricordare il Codice dello Spettacolo voluto dal Ministro Franceschini (per altre attività illuminato), che inizialmente prevedeva addirittura l’eliminazione degli animali dalle attività circensi, termine poi mutuato (grazie anche alle battaglie dell’Ente Nazionale Circhi) in un più vago “superamento”, ma che comunque non sembra davvero una normativa illuminata verso un settore che da sempre porta all’Italia successi internazionali oltre ad un indotto economico verso una moltitudine di piccole, medie e grandi imprese.



Argento anche al Duo Stauberti, equilibristi alla pertica, della repubblica ceca, un numero breve, composto solo da quattro figure, ma tutte di difficoltà incredibile.
Il terzo Argento è andato al clown russo Prosvirnin per le sue pantomime del musicista, del virtuoso da tip tap e della ballerina di danza classica.

Una al giovane giocoliere spagnolo Michael Ferreri, il “velocimane” delle palline, che presenta con grinta, carisma e sicurezza stupefacenti per la propria età al ritmo scatenato di una piacevole musica rock.
Bronzo anche alla troupe Vavilov che rappresentava il Rosgoscirk e ha proposto due differenti performance entrambe assai convincenti. Una di acrobatica in banchina con salti mortali di ogni tipo presentati in stile Matrix. Ed una che utilizzava una piattaforma volante che permetteva esercizi a grande altezza.
Terzo gradino del podio anche per il Duo Zen, una creazione davvero originale. Un doppio cerchio aereo utilizzato dalla coppia canadese Jonathan Morin e Marie Eve Bisson per raccontare una storia d’amore nel cielo dello chapiteau.
Ultimo Bronzo al numero di trapezio volante della Troupe Aliev, che negli anni ha avuto registi del calibro di Ganeev e più di recente di Grimailo, ma che soprattutto presenta una sfilza incredibile dei più difficili esercizi della disciplina, fra i quali il leggendario triplo salto mortale.

L’Italia era rappresentata dai fratelli Joe e Karel Sali con il loro numero di bolas argentine ma presentato con il carisma e la grinta del circo nostrano che proviene da generazioni di artisti.
In gara anche il Duo Skating Flash. Formato da Ursula Rossi (di origine italiana) e Leandro Zeferino (portoghese) hanno presentato un numero di pattini a rotelle su una piattaforma rialzata. Unendo il brivido del rischio al ritmo di una convincente e veloce performance su rotelle.
Ricordiamo che la presenza italiana continua ad essere importante dal punto di vista tecnico con Daris Huesca e Enrico Caroli alla direzione di pista, coadiuvati quest’anno da Tommy Cardarelli per quanto riguarda il coordinamento delle esigenze tecniche relative ai gruppi di animali.
Ma soprattutto da segnalare la presenza in giuria del nostro Flavio Togni, per altro record man proprio qui a Monte Carlo come artista più premiato della storia del Festival. E a sentire la competenza e l’entusiasmo del suo giovane figlio Bruno, promettente giocoliere che ha deciso di recente e nonostante l’aria che tira (o proprio per questo) di intraprendere il mestiere di ammaestratore di tigri, il circo classico non ha nessuna intenzione di ammainare la bandiera della sua tradizione.
È questo il circo dei sogni della Principessa Stephanie.
Torneremo sulla 42^ edizione del Festival di Monte Carlo con un servizio più dettagliato.

