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Milano si trasforma in circo, antidoto alla frenesia quotidiana

circo-e-dintorni-ph-jessica-zambelliniUna città che ha voglia di fermarsi, di bloccare almeno per un momento la frenesia quotidiana, lo stress, le preoccupazioni per un futuro che sembra sempre più grigio e incerto. E la gente che si ritrova per sorridere, per stupirsi, per divertirsi, per applaudire ritrovando almeno qualche attimo di gioia e di serenità. E chi meglio degli artisti di strada sono in grado di garantire giornate e spettacoli che sarà difficile dimenticare e che resteranno in primo piano nell’album della vita quotidiana?
Così Milano ha vissuto (dal 9 al 12 ottobre) la vetrina internazionale dell’arte di Strada. L’Open Street che ha catapultato nello splendido scenario del Castello Sforzesco, del Parco Sempione e delle piazze, cinquanta complessi artistici tra i più affermati e talentuosi dell’Europa e d’oltreoceano. with-balls-ph-francesca-poncettaCinquanta compagnie selezionate con cura tra quasi 230 gruppi che si erano candidati per respirare l’aria di Milano e per regalare emozioni. Eccole allora le grandi performance, i laboratori creativi che insegnano ad usare il cuore, la mente e le mani e che portano arte e fantasia a misurarsi con la concretezza e il lavoro. Senza dimenticare le conferenze e gli eventi che servono soprattutto a conoscere e apprezzare le più grandi professioni di un’arte, quella della strada, che non conosce confini e che non si fermerà mai.
Protagoniste assolute le compagnie Guests, provenienti da nove paesi differenti e selezionate dalla International Academy che era formata dai direttori dei più conosciuti e importanti Festival europei. Giornate particolari a contatto diretto con il pubblico che, spesso e per fortuna, non viene lasciato ai bordi dello spettacolo ma viene coinvolto direttamente, chiamato a partecipare e a scendere in strada tra emozioni, sorrisi e strette di mano destinate a lasciare un segno.

pete-&-pat-ph-stefania-cioccaL’Open ha coinvolto decine e decine di volontari che non si sono concessi sosta e la maggior parte di questi erano giovani studenti del corso di Storia dello spettacolo circense e di strada tenuto dal professor Alessandro Serena all’Università degli Studi di Milano. Un’iniziativa, quella di Open Street, che si è trasformata sempre di più in una splendida e illuminata vetrina internazionale e, giova ricordarlo, la vetrina è stata voluta e promossa dal Comune di Milano e da Open Street AISBL nell’ambito di Milano Cuore d’Europa realizzata in collaborazione con la Fnas, Federazione Nazionale Arte di Strada.
Ma quale è stato il percorso di questo festival? Sarebbe davvero impossibile parlare di tutte le compagnie e gli spettacoli che hanno animato Milano e i milanesi. leo-bassiForse è sufficiente ricordare alcuni degli artisti che hanno scaldato il cuore degli spettatori, senza distinzione di età visto che i bambini, gli adolescenti e gli adulti, almeno per una volta, si sono ritrovati davvero insieme ed uniti. Allora si può entrare nel mondo fantastico e caotico di un piccolo circo indipendente con la compagnia svizzera Circo Pitanga con Louis Cyr, il direttore del circo, che non sa più cosa inventare per salvare il circo. Da non dimenticare è anche la storia di Abelardo, un giovanotto assolutamente normale ma con un corpo davvero enorme costretto a vivere in un mondo che è destinato a diventare sempre più stretto. Sarà l’incontro casuale con un bambino a cambiare tutte le carte in tavola. La vicenda di Abelardo è raccontata dalla Compagnia spagnola Truki Trek.
tomb-creatiusCome non essere travolti dagli elegantissimi Black Blues Brothers che tra limbo, salti mortali e piramidi umani, sulle note della colonna sonora del leggendario film, lottano tra di loro per spegnere o non spegnere l’antica radio. Ma come si possono raccontare tutte le storie che le strade hanno vissuto? A condurre il pubblico per mano l’Aromatic Company (Svizzera), la Abbanda (Italia), la Compagnie Dare d’Art (Francia) o i Magic Eventes arrivati dal Portogallo. E poi molte altre che senza ombra di dubbio meriterebbero citazioni e approfondimenti.

Una cosa è certa gli applausi, le risate, gli sguardi attenti della gente hanno ringraziato e premiato tutti comprese quelle che nella presentazione ufficiale dell’evento sono state definite Compagnie Guest come la Barto (Belgio), la Ondaurto Teatro, italiana doc o la Mattress Circus arrivata a Milano dalla Gran Bretagna.
teatro-dei-venti-ph-cristina-giulianaAccanto a questo calendario anche quello degli eventi speciali, indimenticabile la performance del Teatro Necessario con la Nuova Barberia Carloni che racconta la storia di tre aspiranti barbieri/musicisti che hanno rilevato un’antica barberia e che cercano di superare gli ostacoli e curare qualsiasi problema a suon di lozioni e, in qualunque caso il cliente (e il pubblico) uscirà contento e soddisfatto. Open Street allora è stata una vetrina, importante, ben illuminata e ricca di spettacoli e fantasia. L’importante è che le luci non si spengano mai, che la saracinesca non venga abbassata e che per le strade e le piazze di Milano almeno ogni tanto si torni a respirare aria buona e voglia di divertirsi stando insieme. Così, senza ombra di dubbio, si vive meglio e con gli artisti di strada ancora meglio.

Silvia Tettamanti

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