|

Michael e Dario Togni, due Icaro creati in laboratorio

di Alessandro Serena

Due giganti buoni specializzati in una disciplina di solito riservata a fisici snelli. I giovani figli di Andrea Togni e Katherine Coll hanno frequentato l’Accademia di Verona per anni, senza far troppo caso alle vacanze estive o alle feste comandate e scegliendo una sfida difficile. Vinta contro ogni perplessità.

Michael e Dario Togni

A guardare questi due ragazzoni dal corpo perfetto che sfiorano i due metri pare proprio che siano stati costruiti in laboratorio, alla Terminator. Ma quello “buono” del secondo episodio della celebre saga cinematografica. Due fisici statuari che non sembrerebbero adatti alla disciplina scelta, i giochi icariani, che hanno finito invece per padroneggiare convincendo le direzioni dei più importanti teatri di varietà europei a scritturarli per lunghi ingaggi. Michael (28 anni) e Dario (26) sono figli di Katherine Coll, ballerina, e Andrea Togni. Il padre è stato uno fra i più versatili uomini di circo della sua generazione. Cresciuto fianco a fianco ai cugini Flavio, Daniele, Marco, Cristina, giusto per citarne alcuni, all’American Circus, dove la giornata iniziava con un appello quasi militare e proseguiva con la cura degli animali, la messa in opera del tendone, fino ad arrivare allo spettacolo, nel quale si esibiva in vari ruoli (trapezista, ammaestratore, ecc.) e con incarichi gestionali. In seguito, da svincolato, ha scelto una disciplina ai tempi molto rara, i tessuti aerei al maschile, con la quale si è esibito in case prestigiose. Questo piccolo frammento biografico spiega molto del successo dei giovani rampolli, sia per la frequentazione sin da piccoli dei migliori palcoscenici che per la conoscenza della vita del circo. Oltre ad essere nati fra la segatura, hanno avuto in sorte di crescere nel primo istituto italiano di formazione circense: l’Accademia di Verona. Lì hanno goduto della dolce severità del fondatore Egidio Palmiri e di un sistema pedagogico originato da grandi docenti che è stato di fatto mutuato da Andrea, quando è diventato direttore.

Michael e Dario ai lati di Egidio Palmiri

Durante gli anni di corso hanno collezionato qualche bella esperienza come acrobati generici e insieme ai cugini o ad altri compagni hanno preso parte al programma TV Circo Massimo su RAI 3, all’esibizione in Aula Nervi di fronte a Papa Francesco e a Tú Sí Que Vales. Poi è uscita la capacità, inscritta nel DNA famigliare, di analizzare in maniera lucida il mercato nella scelta del numero su cui scommettere. Da qui la decisione di specializzarsi nei giochi icariani. Un numero in coppia, per contare uno sull’altro nel lungo termine. E che fosse raro a vedersi, tanto più se realizzato da due giganti come loro. Ma non basta fare la scelta appropriata. È necessaria un’applicazione smisurata, in particolare in questa disciplina, dove i due artisti sono davvero complementari. All’inizio non in molti credevano che ce l’avrebbero fatta,proprio per le fattezze che stavano assumendo.

Pian piano Michael è diventato due metri e Dario uno e ottantacinque. Il rapporto peso per altezza non pareva fatto per degli icariani. Ma se da un lato madre natura li ha aiutati dall’altro loro sono intervenuti con una preparazione fisica accurata e distinta per ruoli. Michael più pesistica per fare il porteur, Dario più acrobatica ed attività aerobica e anaerobica con corpo libero, salti a terra, trampolino elastico, ecc. Le differenze nei ruoli riecheggiano anche nella vita privata. Michael, il maggiore, è più estroverso, Dario più riservato. Il primo ha scelto di frequentare il liceo scientifico, il secondo quello tecnologico. Entrambi, con il terzo fratellino Leonardo, hanno la passione del calcio e sostengono i colori azzurri quando sono in giro per l’Europa. E del resto anche la disciplina che praticano è diventata quasi una prerogativa italiana, grazie in particolare ai fratelli Errani che hanno vinto il Clown d’Oro a Monte Carlo e si sono peraltro formati anche loro all’Accademia (con Eugenio Larible e poi in casa con Antonio Randols), ma anche ai Bello che sono stati al Cirque du Soleil per lungo tempo. Ed altri ancora. Quindi non è sbagliato affermare che molti dei più forti icariani degli ultimi anni sono stati italiani. Una bella responsabilità che ha iniziato a farsi sentire al momento del loro primo contratto internazionale, un debutto dai tanti risvolti simbolici, all’Hippodrome di Great Yarmouth

Una istituzione dello spettacolo popolare diretta da anni da Peter Jay. Quindi nella patria del circo, l’Inghilterra; in un edificio stabile, quasi a marcare quello che sarebbe stato per lo più il futuro dei Togni Brothers. Inoltre, per estrema coincidenza, nello stabilimento dove aveva mosso i suoi primi passi la mamma, Kate. La quale, peraltro, ha trasmesso ai figli la cura per l’attenzione allo stare in scena. Scelgono una colonna sonora fatta tutta di canzoni di Tom Jones. Piacciono, tanto che vengono richiamati due stagioni dopo. Vengono anche notati ed invitati a prendere parte a Britain’s Got Talent, dove arrivano in semifinale. Qui emerge un’altra delle loro caratteristiche, quella di mettere le loro skills a disposizione delle estetiche più diverse secondo le indicazioni dei registi o dei produttori. Ciò li ha fatti ingaggiare, per esempio, dal Cirque du Soleil per Messi 10. Ma anche dai più importanti teatri di varietà europei, all’Apollo Roncalli di Dusseldorf e nel circuito dei GOP, i quali, come noto, spesso chiedono di adattare la performance allo stile dei vari spettacoli. Nel mentre, raggiungono standard tecnici davvero elevati, con un repertorio ricco e bene presentato: l’arrivo in piedi su piedi, il doppio salto mortale, la serie veloce di salti a corpo disteso. E sviluppano un’altra caratteristica non banale, quella di gestire in prima persona tutto quello che riguarda il business: trattative, scelta delle case, contratti, documentazioni, spostamenti.

Arrivano anche ingaggi con vari cabaret in Spagna, come Hearth a Ibiza dove, peraltro, emerge la particolarità di essere adatti anche a spettacoli che puntano sulla sensualità, in qualche modo richiamando il burlesque. Anche per soddisfare la richiesta di questi locali Michael sviluppa un altro numero con la fidanzata, l’ucraina Yulia: un adagio che può essere romantico o sexy a seconda delle esigenze dei registi. Mentre negli anni ha lasciato il numero di giocoleria bouncing che aveva presentato agli esordi. Nel tempo i fratelli si sono esibiti anche in altri importanti contesti: al Billionaire di Dubai, al Gran Gala du Cirque di Pescara e al Flic Flac di Duisburg. Insomma, mettere insieme sangue circense e formazione di primo livello significa quasi di certo raggiungere grandi risultati, soprattutto se a fare da collante è una grande passione per il proprio lavoro. E se l’androide di Arnold Schwarzenegger veniva da un futuro oscuro, loro, a continuare con questa costanza, sono invece proiettati di slancio in uno ben luminoso.

Short URL: https://www.circo.it/?p=44985

Comments are closed

Archives

Comments recenti