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Merry Circstmas: il numero natalizio di “Circo”

circo-dic-2016L’editoriale di Antonio Buccioni sul 2016 che si sta per chiudere e sui bagliori che si intravedono all’orizzonte del nuovo anno apre il numero di dicembre del mensile Circo.
In copertina i fratelli Pellegrini, “marmo italiano” e al loro sogno lungo quarant’anni è dedicata l’intervista realizzata da Flavio Michi a Erdeo, Natale, Andrea e Ivan.
Da White al Circo Flavio e Daniele Togni, all’American Circus: “Togni, una pista a molte facce” è invece il servizio di Francesco Mocellin, dedicato all’utilizzo del ricco repertorio della famiglia di Enis Togni con modalità estetiche e produttive differenti, una esigenza dettata anche dai cambiamenti intervenuti nei gusti del pubblico e nella fruizione dell’intrattenimento.
Il 2 novembre è scomparso il grande clown russo Oleg Popov. È stato fra gli artisti circensi più conosciuti del secolo scorso, il primo a dare un volto “poetico” alla potenza sovietica, che ai tempi dei suoi esordi era poco conosciuta in Occidente. I suoi sorrisi hanno forse contribuito a farla meglio comprendere. Era diventato un maestro riconosciuto da colleghi e appassionati. “Oleg Popov, si è spento il sole di Mosca” è l’articolo che Alessandro Serena dedica a questo “monumento” nazionale, anzi mondiale, della clownerie.
Oltre alle “notizie sparse dal mondo del circo” (a cura di Flavio Michi), il numero contiene una presentazione del nuovo Festival di Montecarlo (“torna la Formula uno del circo”, di Alessandro Serena) e il ritratto di Filiberto Simili, “a cavallo nel circo”. E’ negli anni Trenta che le famiglie del circo italiano cominciano ad intrecciarsi fra di loro formando dinastie destinate a scrivere pagine importanti della storia dello spettacolo popolare. Ciò emerge anche grazie alle ricerche del Centro Educativo di Documentazione delle Arti Circensi, questa volta concentrate sui Simili.
Infine, Nicola Campostori si occupa di una nuova associazione fra quelle sostenitrici del progetto Arcipelago per un Comitato nazionale per lo spettacolo e la cultura popolare e di Scandicci. Nel primo caso si tratta di Anap, l’Associazione Nazionale Arti Performative che in Italia si muove nel variegato mondo delle forme espressive dello spettacolo dal vivo ed aiuta gli operatori del settore nella promozione e diffusione di queste discipline. Nel secondo, appunto, di “Scandicci, un’istituzione in pericolo” della quale il mensile pubblica anche l’appello “20 per 50 per Scandicci”, ovvero a sostenere la Casa di Riposo. Obbiettivo della campagna (che ha già raccolto diverse adesioni) è quello di raccogliere da parte di venti complessi di ogni dimensione una erogazione liberale di 500 euro fino al raggiungimento di 10 mila euro da consegnare al direttore della Casa di Riposo. Ma sono ben accetti contributi di qualsiasi entità inferiore o superiore.
Contiamo sulla generosità dei circensi e di dover così presto cambiare il nome della nostra campagna.

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