Secondo l’Adi, Animal Defenders International, organizzazione animalista, così starebbero le cose. Le ha scritte nel suo notiziario dove, oltre ad assicurare il fine corsa per il Great British Circus, ha parlato anche della decisione del famoso ammaestratore di vendere gli animali che possiede. All’origine di questa informazione, diffusa da Adi e ripresa anche da diversi siti italiani, c’è la breve intervista a Martin Lacey riportata da un giornale di settore inglese, Horse&Hound il 21 agosto col titolo Zebra advertised for sale as circus sells animale. In esso, però, Lacey (basta leggere il virgolettato) non dice affatto ciò che riferisce Adi, ma spiega solo che sta vendendo alcuni animali, qualche zebra, dei cavalli, e dunque nulla che faccia pensare alla decisione di dar vita ad un circo senza animali o addirittura di chiudere il Great British Circus.
Come stanno le cose lo spiega a Circo.it uno stretto collaboratore di Martin Lacey, per il quale cura anche il sito internet, John Bird.
Sta di fatto che vengono portate a prova della decisione di Martin Lacey di mettere fine al circo con animali, sue dichiarazioni.
Qual è dunque la posizione di Martin Lacey? E’ vero che vuole indirizzarsi verso una produzione che preveda solo artisti e non anche animali?
Parto dalla sua seconda domanda e rispondo assolutamente no. Lacey non ha mai fatto dichiarazioni di questo tipo. L’unica cosa che ha detto è che ha intenzione di ridurre il numero degli animali e le sue esibizioni. Forse da qui i media hanno dedotto che questo significasse la chiusura del circo, la dismissione di tutti gli animali e il ritiro di Lacey.
Invece?
Martin Lacey ha ottenuto un grande successo nella sua carriera ed ora ha intenzione di diminuire il suo impegno professionale dedicando più tempo alla famiglia, che ama tantissimo. Non farà più due esibizioni al giorno e ridurrà le ore di allenamento, ma continuerà a dedicarsi al circo e ai suoi amatissimi animali. Non ha cambiato minimamente idea sugli animali”.