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Marchionne e lo “zoo Italia”, l’uomo del cambiamento anche nelle metafore

Sergio Marchionne

L’Italia non è un circo. E’ uno zoo. Parola di Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat. Il politico o il giornalista di turno avrebbe detto “circo”, usando il solito slang. Quante volte lo si legge ogni giorno: “il circo della politica”, qualche settimana fa andava forte “il circo di Gheddafi”. Ma l’uomo che sa il fatto suo si vede anche dalla terminologia che utilizza. Il circo è arte, fantasia, sacrificio, creatività, passione, dedizione, bellezza, duro lavoro. Ce ne fosse in Italia, soprattutto nella politica, di tutto questo. No, dice Marchionne, che i piedi ce li ha piantati saldamente a terra e gli occhi li tiene spalancati sulla realtà: se un paragone ha senso farlo, è lo zoo che va scomodato.

Per spiegare la difficile situazione italiana, l’attentato al direttore di Libero, il clima di violenza che comincia a farsi di nuovo preoccupante, Marchionne ha detto: «Qualcuno ha aperto i cancelli dello zoo e sono usciti tutti». E poi: «Si è perso il senso delle istituzioni, la bussola è partita, è sempre più difficile per chi va all’estero spiegare quello che succede in Italia. È vergognoso».
Il Tempo
“LO ZOO Italia, di cui qualcuno ha pericolosamente aperto i cancelli liberando le fiere, non è nutrito soltanto delle contestazioni all’accordo Fiat di Pomigliano, ma di ben altro. È lo zoo di un paese che tutto intero ha perso il senso delle istituzioni, della serietà, del rigore, in una parola dell’etica e del senso dello stato”, è il commento di Alberto Statera su La Repubblica

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