Una giornata insieme ad Alain Frère e al circo Arlette Gruss. I rampolli plurimedagliati della famiglia di Darix Martini si concedono anche viaggi “studio” in giro per l’Europa, che oltre ad essere ottime occasioni per “staccare” la spina, diventano importanti momenti per conoscere le eccellenze del circo al di fuori dei confini italiani, e per entrare in contatto con personalità di spicco, dalle quali c’è sempre da imparare.
E così ieri hanno fatto tappa in Francia, al museo di Alain Frère e al circo Arlette Gruss.
Maicol, Angela e il promettente Yuri, accompagnati da Rene Rodogell, si sono prima immersi nel magico museo di Frère, che raccoglie cimeli di inestimabile valore. Sindaco di Tourrette-Levens, non distante da Nizza, grande conoscitore della storia del circo, un ruolo di primissimo piano nel Festival Internazionale del Circo di Monte Carlo, Frère è stato come al solito disponibilissimo nell’accogliere gli ospiti italiani, ai quali ha mostrato le perle del suo museo, senza far mancare alcune sorprese particolarmente gradite dai piccoli della famiglia Martini e dal loro istruttore.
Maicol e Angela, come noto veri e propri primatisti del trapezio volante pur essendo ancora giovanissimi, hanno provato il brivido di prendere in mano i costumi, gelosamente custoditi nel santuario del circo di Alain Frère, di alcune stelle mondiali del trapezio: Raùl Jimenez, Tito Gaona e Miguel Vazquez. I miti, insomma. E l’emozione di Maicol e Angela è stata fortissima. Ora avranno un motivo ulteriore per assomigliare sempre di più ai grandi della disciplina, ai quali già vengono paragonati dai media.
Ma l’emozione si è stampata anche sul volto di Rene Rodogell. Fra i tanti materiali esposti al “Musée du Cirque Alain Frère”, infatti, qualcosa ha attirato l’attenzione dell’istruttore. Alcuni programmi ingialliti che ritraggono “Les Rodogel”, una delle troupe più virtuose di sempre al trapezio volante, nel 1970 al circo messicano Atayde. La troupe era formata da sei fratelli di Rene e dal papà Ignacio più Miguel Vargas, un altro fenomeno nella disciplina, che fu anche l’attrazione di Ringling. Per Rene è stato come tornare a casa ed immergersi in una montagna di bei ricordi.
La visita al museo è stata anche l’occasione per fare tesoro della vulcanica personalità di Frère, che molto volentieri ha dedicato il suo tempo, aprendo scrigni di memoria storica e di impagabile esperienza, alle giovani promesse del circo italiano.
Quindi il trasferimento da Arlette Gruss, un circo che non ha bisogno di presentazioni e che non a caso viene definito “la Cathédrale”. E qui non sono mancate altre emozioni, compresa quella di posare con la troupe dei volanti di Gruss. Una di quelle giornate che non si cancelleranno facilmente dal libro dei ricordi.