Si sente perfettamente a suo agio fra leoni, tigri ed elefanti. Ma non solo a questi. Li guarda negli occhi e li accarezza, li ammaestra come docili gattini, portandoli a compiere naturalmente esercizi impensabili per enormi pachidermi, cavalli e animali esotici.
Flavio Togni, vedette del Ringling Bros. And Barnum & Bailey all’inizio degli anni ’90, non si stanca di accumulare trofei. Anzi, forse si prepara ad aggiungere l’unico che manca ormai alla sua collezione: a gennaio sarà al Festival di Monte Carlo dove potrebbe ottenere il coronamento della sua luminosa carriera: il Clown d’Oro. Dal Principato per ben tre volte è tornato a casa con il Clown d’Argento (1976, 1983, 1998), unico artista al mondo ad aver ottenuto tanto.
Flavio è figlio d’arte. Il padre Enis è il titolare del circo Americano a tre piste, un nome una garanzia. E l’erede non poteva sbagliare: è uno dei maggiori addestratori contemporanei di elefanti e cavalli, e si è esibito in quasi tutti i paesi europei col proprio circo, fino a dare il meglio di sé da Ringling, appunto, al Madison Square Garden.
Ha presentato fino a 25 elefanti, Flavio, enfant prodige della dinastia Togni, che significa circo dal 1872, cinque generazioni di artisti, ovviamente non solo ammaestratori ma anche trapezisti, cavallerizzi e clowns. Da questo nobile ceppo circense sono sgorgate insegne celbri come il Circo Nazionale Togni, Darix, Florilegio, Holer, solo per citare i più famosi, ma anche il maggior impresario italiano di teatri tenda, Divier Togni.