
L’altro ieri sono accorse a San Donà di Piave, da mezzo secolo domicilio di Moira Orfei, migliaia di persone a renderle un ultimo omaggio. Moltissimi cittadini sandonatesi, professionisti delle numerose produzioni televisive a cui aveva partecipato Moira Orfei nella sua vita, circensi da tutta Italia di famiglie note e meno note al grande pubblico, il presidente emerito Egidio Palmiri, il direttore dell’Accademia d’Arte Circense di Verona, Andrea Togni, numerosi direttori di circhi stranieri (come Sascha Melnjak) e il direttore artistico del Festival di Monte Carlo, Urs Pilz, che portava i saluti della Famiglia Grimaldi. Il Clown dei Clown, David Larible, in arrivo dal Cirque Bouglione di Parigi e la sorella Eliana, moglie di Bernahrd Paul, fondatore del Circo Roncalli, dalla Germania. Corone sono arrivate da tutto il mondo, inclusa quella dalla Svizzera della famiglia Knie – Errani. 
Una camera ardente con la cassa già chiusa era stata allestita dal giorno prima all’interno di una sala del centro culturale Leonardo Da Vinci, in piazza Indipendenza, nel pieno centro di San Donà di Piave, messa a disposizione dal consiglio comunale per intercessione personale del Sindaco Andrea Cereser (poi presente alle esequie con fascia tricolore). La sala era arredata con foto e manifesti di Moira ed un grande schermo proiettava a ciclo continuo immagini di tutta la vita di Moira, da giovanissima, sul set di importanti film, accanto ad attori che hanno scritto la storia del cinema italiano (Mastroianni, Gassman, Manfredi, Totò), e soprattutto nel mondo che lei più amava, il circo. Centinaia di persone erano affluite a porgere un ultimo saluto alla Regina del Circo in un clima di crescente commozione.



La cerimonia liturgica è stata officiata da un gruppo di preti coordinati da Don Piergiorgio Saviola, responsabile di Migrantes e direttore della Casa di Riposo per Artisti del Circo e del Luna Park di Scandicci. Che ha subito proposto un ricordo personale della generosità di Moira, quando era andata di persona a salutare la madre dello stesso religioso, grande ammiratrice, sino a casa sua. È stato il primo di una lunghissima serie di applausi fragorosi tutti dedicati alla memoria di questa grande donna, un pezzo fondamentale della cultura dello spettacolo popolare italiano.
Alla fine della parte religiosa della cerimonia, hanno preso la parola per alcuni brevi ma toccanti ricordi alcuni famigliari o conoscenti di Moira.

È poi toccato al nipote Alessandro Serena, incaricato dai figli Lara e Stefano, troppo straziati per prendere la parola, di ringraziare tutti i presenti. Serena ha inoltre ricordato il ruolo di ambasciatrice della pace nel mondo (con tournée in Iran e Libia) e di come fosse stata la zia di tutti.
È poi intervenuto Sandro Ravagnani, per molti anni ufficio stampa e biografo della grande artista, che ha ricordato la grande popolarità della “Moira nazionale” e i futuri piani del circo, con i nipoti intenzionati a raccoglierne l’eredità.
Il marito Walter Nones con la voce incrinata dal pianto è riuscito a mandare un messaggio di saluto e di ringraziamento a tutti gli intervenuti.

A fatica fra la gente che desiderava anche solo toccarla per un istante, la cassa è stata ritrasportata all’interno della carrozza che è ripartita verso piazza Indipendenza, dove la salma è stata infine posta all’interno di un’auto destinata a trasportarla verso il forno crematorio. La piazza è rimasta ancora a lungo gremita di persone che volevano porgere le condoglianze a Walter, Stefano, Lara e ai famigliari più stretti, mentre l’orchestra gitana suonava le ultime malinconiche musiche. E Moira, danzando, volava via.
