
Alla vigilia dell’inizio del tempo di Avvento, nell’Aula Paolo VI si è respirata un’atmosfera natalizia di festa, con esibizioni acrobatiche e coreografiche di professionisti giunti da ogni latitudine. L’udienza — che ha vissuto uno dei momenti più singolari quando Benedetto XVI ha accarezzato due cuccioli di leone — è stata il segno di una stima e di un affetto per una realtà, quella dello spettacolo viaggiante, confermata nel discorso del Pontefice, che ha rivelato di conoscere bene «i numerosi problemi legati alla condizione itinerante, quali l’istruzione dei figli, la ricerca di luoghi adatti per gli spettacoli, le autorizzazioni per le rappresentazioni e i permessi di soggiorno per gli stranieri».
Rivolgendosi direttamente agli operatori dello spettacolo itinerante, il Pontefice ha poi affermato di apprezzarne soprattutto i valori tradizionali. «Nel vostro ambiente — ha detto — si conserva vivo il dialogo tra le generazioni, il senso dell’amicizia, il gusto del lavoro di squadra. Accoglienza e ospitalità vi sono proprie». Del resto — ha concluso il Papa — «i vostri mestieri richiedono rinuncia e sacrificio, responsabilità e perseveranza, coraggio e generosità: virtù che la società odierna non sempre apprezza, ma che hanno contribuito a formare, nella vostra grande famiglia, intere generazioni».
2 dicembre 2012

