Intervista e fotografie di Stefania Ciocca
Yves Sheriff è uno dei responsabili dei casting del Cirque du Soleil: con il Cirque collabora da sette anni, e prima di allora ha sempre lavorato nel settore dello spettacolo e dell’arte visuale, soprattutto come organizzatore. E’ laureato in filosofia e attraverso questa disciplina ha scelto di approfondire lo studio della figura del clown, anche da un punto di vista concettuale, teorico e teoretico; ciò gli è valso, da qualche anno a questa parte, di potersi occupare dell’attività di talent scout per la sezione clown, attori fisici e mimi. In passato, per diletto, ha avuto varie esperienze come artista di strada, tutte conoscenze che si vede essere ritornate utili nel momento del casting, nel rapportarsi con i partecipanti, nel suggerire loro gli esercizi o quando chiede loro improvvisazioni.
Al momento di iniziare le audizioni Yves ricorda ai candidati di avere sempre a mente tre principi che possono influire molto sulla resa e che sono strettamente correlati: la proiezione, la precisione e la presenza. Si ricorda infatti che il pubblico del Cirque du Soleil va da un minimo di 1400 persone fino anche a 5000 presenze. Diviene quindi necessario essere in grado di proiettare la propria energia affinchè essa sia percepibile da tutti e da ovunque nei vasti spazi; ciò implica quindi avere precisione, la capacità di non perdere la connessione con il pubblico, di avere il “cervello spento” per non essere bloccati. La presenza è definita come qualcosa di mistico.
Che cos’è questa energia di cui parli?
E’ difficile descriverla, è un’energia particolare che esiste indipendentemente dal talento, dalla tecnica o da qualsiasi altra cosa: è una luce che si sprigiona, non importa che tu sia bello o brutto. Se ce l’hai hai quel qualcosa in più… Considera che ciò che noi filmiamo qui alle audizioni sarà poi rivisto in sede davanti a tutti i responsabili artistici. Il video di per sé è freddo e non coinvolge, ecco perché si ricerca quella presenza e quell’energia.
Hai detto che il clown è come il vino, più è vecchio più è buono, come mai?
Perché i più giovani hanno voglia di dare il meglio, di far vedere tutto e subito ed è assolutamente normale a quell’età; mentre i clown di un’età più avanzata sono un po’ come il legno verniciato, hanno trovato il loro equilibrio e la loro sicurezza. Per esempio: uno dei clown che compare in Mystère ha 73 anni!
Alcuni li vediamo qui anche oggi, e si nota che sono qui per divertirsi. Noi, nella banca dati del Cirque du Soleil, abbiamo una lunga lista di clown “maturi”, perché comunque a una certa età subentrano altre problematiche, come l’avere una famiglia e dei figli per cui risulta per loro difficile lasciare tutto per sottoscrivere un contratto.
Oggi tra i candidati si conta solo una donna: ce ne sono poche in generale o il Cirque predilige clown e mimi uomini?
Bella domanda! In realtà cerchiamo clown donne. Due dei nostri responsabili artistici sono donne e ricercano talenti anche su questo fronte, ma in realtà è molto difficile trovare donne clown che soddisfino i criteri di ricerca.
Come funzionano i vostri casting?
Il casting team del Cirque du Soleil è composto da 60 persone, è suddiviso in gruppi e dipartimenti ciascuno con una sua specializzazione. In 12 ci occupiamo dell’attività di scouting, sei per quanto riguarda la parte acrobatica e sei per la parte artistica come clown e attori fisici.
Come avviene la candidatura o la ricerca?
Per candidarsi spontaneamente tutti passano dalla stessa porta, ovvero la sezione “Jobs” del sito del Cirque du Soleil; riceviamo una media di 1000 demo al mese e tutti vengono visionati. Di questi solitamente su 100 selezionati solamente 20 hanno accesso al CdS, cioè il 4%.
Inoltre avviene una ricerca costante anche da parte nostra, attraverso la partecipazione ai più importanti festival di arte e teatro (Avignone, Tarrega, Edinmburgo, ecc.), per mezzo di casting in giro per il mondo, e anche attraverso uno scandaglio del web.
Noti delle differenze nei casting che si svolgono in diverse nazionalità?
Assolutamente, ciascun luogo geografico lascia il suo segno sulle caratteristiche della comicità.
Io parlo per quanto riguarda i clown e ho notato che l’umorismo e la vena comica hanno una loro specifica identità culturale dovuta anche al luogo geografico di appartenenza. Tuttavia devo dire che ci sono due categorie di clown: ci sono quelli che si caratterizzano molto anche a seconda della loro provenienza (per esempio gli spagnoli parlano moltissimo, oppure gli italiani sono più improntati verso una comicità stile slapstick), e poi ci sono i clown “universali”, i grandi, quelli di alto livello che comunicano a tutti senza essere caratterizzati nello specifico da qualcosa che li leghi a una realtà piuttosto che a un’altra.
Qual è il tuo compito durante le selezioni?
Man mano che si effettuano le selezioni io devo identificare i clown che possono essere più adatti anche ai personaggi che il CdS crea o ha creato (in questo Yves è aiutato dal suo background di conoscenza filosofica del clown, ndr). Soprattutto devo cercare di essere di supporto a loro per tirar fuori ciò che noi ci aspettiamo di trovare.
In merito agli esercizi che hai fatto svolgere: uno in particolare era focalizzato sul bacino, perché?
Perché è una parte spesso bloccata, corrisponde anche alla parte bassa dell’addome che risente molto dell’attività intellettuale: cioè se si usa troppo il cervello ecco che lì l’energia non scorre e si blocca. Inoltre esercizi di quel tipo servono per vedere la fluidità di una persona; bisogna considerare che tra i nostri artisti annoveriamo persone, uomini ma anche donne, dalla corporatura molto robusta. La fluidità e la sensualità sono caratteristiche fondamentali anche e soprattutto in questi casi.
Quando saranno i prossimi casting?
Prossimamente saremo a Rio de Janeiro, poi San Paolo e in seguito in Argentina. Comunque per avere un calendario sempre aggiornato delle attività del CdS il sito è sempre aggiornato!