Lidia Togni ed il suo circo hanno un rapporto stretto con la Sicilia che, nella tournee in corso, è stato amplificato dalla concessione del patrocinio da parte della Regione. Non soltanto amici e successi, ma anche un legame forte e diretto. Proprio nell’isola, a Ragusa, è infatti nata una delle donne più famose del circo italiano, Lidia appunto, figlia di Ugo e nipote di Aristide, capostipite della celebre famiglia circense. E, strana curiosità, Lidia è nata appena due mesi prima della Moira nazionale. “Siamo concorrenti – dice Vinicio Togni Canestrelli – ma non rivali. Anzi fra mamma e Moira c’è un ottimo rapporto, fra me e Walter grandissimo rispetto e correttezza nella concorrenza”. Il complesso della famiglia Togni, una delle più nutrite scuderie viaggianti d’Europa e composta da diverse prestigiose razze, è entrato in Sicilia ad ottobre. Dalla zona orientale (Augusta, Noto, Messina), a novembre si è spostato a Palermo, in pieno centro, per poi tornare dall’altro lato dell’isola a trascorrere il Natale a Catania. Poi Caltanissetta, Agrigento, Sciacca, Marsala, Castelvetrano e Mazara del Vallo. In tutto oltre 2.000 chilometri. Nella prossima piazza, quella mazarese, il circo potrebbe allestire il quartiere generale da dove assemblare le importanti novità sorte dall’innovativa ed imprenditoriale mente di Vinicio Togni Canestrelli, e ripartire verso altri centri della Sicilia.
Rispetto a Palermo, lo chapiteau utilizzato è sempre rettangolare, ma più corto. Tutto diventa così più raccolto e caldo (nonostante le condizioni meteo alquanto rigide!) e mette maggiormente in risalto la grande accoglienza e la signorilità, nel fare gli onori di casa, del direttore Vinicio e del presentatore Marcello Marchetti. Una quantità industriale di brividi viene catapultata in pista, in apertura di spettacolo. Protagonisti sono i colombiani Martinez alla ruota della morte; l’agile, in più di un’occasione, dà l’impressione di perdere il contatto con l’attrezzo e di andare ad atterrare sugli spettatori. Invece no, nella sua folle spericolatezza, Martinez riesce anche a fintare cadute o perdite di equilibrio. Grande tensione fra gli spettatori e poi relax con il clown, Stefano Rossi, che coinvolge il pubblico in una gara di applausi. Ed ecco il primo appuntamento con gli artisti cinesi della troupe Dragon.
Da anni Vinicio Togni ha avviato una collaborazione con una scuola cinese di acrobatica che, via via, rinnova la sua presenza nel circo di Lidia Togni. Adesso il gruppo è composto da sei giovani ed esplosivi artisti che tengono sempre in attività, oltre che i loro muscoli, anche uno splendido sorriso. I Dragon si cimentano dapprima in voli all’interno di cerchi di varie dimensioni e ad altezze diverse: proiettili umani che spesso si sfiorano pericolosamente. Poi, in chiusura di primo tempo, danno vita ad un’attrazione sempre molto particolare, seppur non nuovissima, che eleva lo stupore e l’apprezzamento del pubblico: il bungee jumping. Gli acrobati, con dei potenti e grossi elastici attaccati alla cinta, girano vorticosamente attorno ad una pedana aerea e, spesso, si intrecciano fra di loro. Talvolta, lanciandosi uno dopo l’altro, danno vita ad un vortice di raro effetto. Nella seconda parte dello spettacolo, infine, i sei acrobati della troupe Dragon, si arrampicano sui pali cinesi, si gettano a testa in giù, disegnano con il corpo eleganti figure che, però, necessitano non soltanto di perizia acrobatica ma anche di potenza muscolare. Dopo la prima uscita dei cinesi, vanno in pista l’elegante Vinicio Togni e le ragazze della famiglia Canestrelli. Prima gli imponenti frisoni olandesi e la posta a cavallo, un numero all’insegna dei 131 anni della tradizione della famiglia Togni, e poi l’alta scuola con i comandi che vengono trasmessi ad un meraviglioso cavallo bianco, attraverso lunghe briglia. Un numero equestre da grandi intenditori.
Nel primo tempo anche l’entrata dei clown Rossi. Dopo una serie di gags, Pippo diventa una splendida donna e va ad esibirsi alla pertica mentre Stefano, spalla e marito, canta dal vivo con voce e intonazione degne di nota. Ma altri numeri tengono lontano l’intervallo. Natasha Ushakova, artista davvero molto brava e innovativa in una disciplina diffusissima quale è quella dell’hula hoop, ed Angelo Roccuzzo, nato 25 anni fa in Sicilia, ad Agrigento, durante uno dei tanti tour isolani del Lidia Togni. Applausi e buoni risultati, per lui, con il suo numero di giocoleria in bouncing: per i non addetti ai lavori, palline rimbalzanti. Per oltre un minuto riesce a controllarne sette che sbucano da ogniddove dopo i rimbalzi sulla pedana.
Dopo l’intervallo si monta la grande gabbia. A tenere a bada sei tigri siberiane, un paio davvero mastodontiche, Claudia Cotuna che si cimenta nell’attrazione circense più pericolosa per antonomasia. Presentazione iniziale, diversi passaggi interessanti, salti fra uno sgabello e l’altro al di sopra della testa dell’addestratrice, disposizione in riga a terra e qualche capriccio tipico delle belve feroci. Poi le melodie, al sax, di Stefano Rossi e due numeri che, nella loro fattispecie, rappresentano quasi l’apice. I coloratissimi e simpaticissimi pappagalli del pirata Gianluca Ranzan ed i 23 cavalli di Vinicio Togni Canestrelli. Cominciamo dai volatili che, liberati dal loro addestratore, cominciano a planare sugli spettatori: due, quattro, sei tutti insieme. Poi, con un minimo gesto, vanno ad atterrare sul pirata. Quindi sui pattini, in moto, a raccogliere monete, a ballare danze caraibiche e fare capriole. Un’attrazione davvero di elevato livello. Il passo è breve e si arriva a qualcosa di unico: 23 cavalli, splendidi e di diverse razze, tutti insieme in pista nella giostra equestre più grande e travolgente mai vista nelle piste dei circhi. Protagonista assoluto, Vinicio Togni, uno dei migliori addestratori in Europa di cavalli, un grande appassionato della razza equina che gira il mondo per acquistare meravigliosi esemplari e delle razze più pregiate. Palomini, arabi, frisoni, lusitani ed i maculati argentini. In questo numero i quadrupedi cominciano a girare in un senso piuttosto che in un altro, a seconda della razza di apparteneza, e tutti insieme. Poi si suddividono per razza e si rimescolano. Insomma una vera giostra, un affollato tourbillon difficile da descrivere. Con il globo dei folli motociclisti colombiani a sfrecciare al suo interno pure una temeraria ragazza e, con la parata finale, cui partecipa anche l’elefantessa India, termina lo spettacolo del Lidia Togni, ma non il tour siciliano che andrà avanti ancora per parecchio tempo.
Piero Messana