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Liberi con una firma? L’ennesima campagna animalista tradisce sogni liberticidi

Giordano Caveagna con le sue tigri. Quando gli animalisti dimostreranno un briciolo del feeling e dell'amore fra ammaestratore e animale che è normalità al circo, allora potranno aprire bocca sul circo

Giordano Caveagna con le sue tigri. Quando gli animalisti dimostreranno un briciolo del feeling e dell’amore fra ammaestratore e animale che è normalità al circo, allora potranno aprire bocca sul circo

Immancabile come il traffico a Roma, ecco un’altra campagna “per un circo senza animali” dal titolo “liberi con una firma!”. Ma sarebbe meglio sostituire il punto esclamativo con quello interrogativo.
Sorvoliamo sulle solite accuse gratuite al circo che dovrebbero motivare l’adesione alla raccolta di firme che, c’è da giurarci, non smuoverà certo folle oceaniche. Sorvoliamo sul fatto che con tutti i problemi di Roma Capitale, gli animalisti si dedicano a meno di dieci circhi che transitano dalla Capitale in un anno.
Soffermiamoci invece sull’obiettivo che si pongono, che è quello di obbligare, grazie alle firme raccolte, il consiglio comunale a discutere una delibera che vieti i circhi con animali, in nome delle linee guida Cites. In realtà i promotori sanno già che un Comune non può proibire una attività normata e consentita dallo Stato, come chiariscono inequivocabilmente non solo la legge vigente ma decine di sentenze di vari Tar pronunciate dal 1994 ad oggi. E sanno benissimo che delibere identiche a quelle che vorrebbero introdurre al Comune di Roma, che si richiamano alle linee guida, sono state “cancellate” dai giudici amministrativi, a partire da quelli del Piemonte. Quindi il tutto si risolverà nella ricerca di un po’ di visibilità mediatica, andando al traino della popolarità del circo.
giordano-caveagna2L’assolutismo animalista vorrebbe condizionare la maggioranza degli italiani facendo leva su campagne di pressione. Ma nessuna campagna può negare e violentare fondamentali diritti costituzionali: al lavoro, alla iniziativa economica e alla libertà di espressione artistica. Chi pretende di cancellare il circo si pone contro questi diritti e tradisce sogni liberticidi.
Oltre che suonare come incostituzionale, la campagna animalista lascia intendere che basti una firma per capovolgere leggi e diritti. Ma ci pensate se bastasse una raccolta di firme per cancellare una legge, per non pagare le tasse, per abolire le contravvenzioni e così via?
Nel merito, poi, il circo abbandonerà gli animali quando sarà abbandonato dal pubblico, ma siccome il circo non viene abbandonato dal proprio affezionato pubblico, per una serie di ragioni e in particolare proprio perché propone spettacoli con gli animali, non sarà questo sistema di pressione a cancellare una storia e una tradizione secolari. Fra l’altro chiedendo di sottoscrivere appelli a chi non è mai stato al circo, a chi ignora cosa sia e come in esso vivano gli animali. Insomma, l’ennesima iniziativa miserevole e miseranda che merita il commento della nota massima romanesca: ‪”Qui non se move foja che er popolo nun voja, chi vo regnà cor boja da boja morirà‬”.

Short URL: https://www.circo.it/?p=35695

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