“La direzione del ‘Festival Internazionale di Roma Capitale – Golden Circus’, che è giunto alla 33ma edizione, è rimasta allibita e sconvolta per aver visto accomunato ad una operazione poliziesca e giudiziaria denominata “operazione Golden Circus”, svolta dalla squadra mobile di Palermo, che vede coinvolti impresari circensi di “livello nazionale e internazionale”, la nostra più che trentennale attività, nota a tutti i media nazionali ed internazionali, come tra i tre più importanti Festival Europei”. Lo scrivono in un comunicato stampa Liana Orfei e Paolo Pristipino.
“A questa direzione non risulta che i soggetti, oggetto dell’inchiesta, siano famosi né in Italia né all’estero. E’ gente perlopiù sconosciuta al grande pubblico e alcuni di questi si fanno grandi solo perché, senza nessun merito, hanno in comune un cognome famoso nel mondo: “Orfei”. Grazie a questa giusta inchiesta, questa direzione non vede e non capisce perché deve essere penalizzato il nome pulito del festival Golden Circus che per 32 anni ha portato grande prestigio al nome dello spettacolo italiano”.
“Abbiamo ricevuto una infinità di telefonate da persone e personaggi da diverse parti d’Europa che ci chiedono chiarezza su questa ambiguità di comunicazione che rischia di inficiare il buon nome del Festival nel mondo e che sta creando turbative sullo svolgimento dell’imminente Festival”, proseguono Liana Orfei e Paolo Pristipino.
“Il nome del festival Golden Circus è conosciuto in oltre 56 paesi del mondo, tramite le trasmissioni della Rai, dei social network, dai media e da migliaia di artisti che hanno partecipato a questo famoso evento e non merita questa associazione delinquenziale. Pertanto si richiede a chi di competenza, e che involontariamente ha creato questa grave ambiguità nel titolo dell’inchiesta, di provvedere che sia fatta immediata chiarezza e che sia dissociato il nome del festival Golden Circus da questa operazione di polizia denominata “Golden Circus” con lo stesso risalto”.