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di Flavio Michi

La seconda edizione dell’Italian Circus Talent Festival si è chiusa il 4 dicembre scorso. Il racconto di Flavio Michi ci parla di una rassegna che conferma le impressioni del primo anno, con proposte di alta qualità e grande entusiasmo dei partecipanti.

I presentatori Davide Padovan e Emily Ling, foto di Flavio Michi

Cosa ci rimarrà impresso nella memoria di questa seconda edizione dell’Italian Circus Talent Festival? Pochi dubbi: la gioia e l’entusiasmo di tutti i ragazzi partecipanti. La festa di domenica sera lo ha dimostrato come del resto aveva già fatto nella prima edizione ad Acilia. I giovani concorrenti sono bravi, si divertono, divertono il pubblico e hanno davanti a loro una bella carriera, ma non sono gli unici a farlo. Il più divertito era un signore che ha compiuto da poco 88 anni, il Presidente della prestigiosa Giuria Tecnica, nonché consulente della Principessa Stephanie di Monaco per il Festival International du Cirque de Monte Carlo,il dottor Alain Frère, che ha incantato tutti per la sua simpatia e il suo spirito, ballando con tutti i ragazzi,  un vero mito, non solo per la sua immensa esperienza sul mondo del circo, ma anche per la sua grande energia, con almeno 70 anni in più rispetto ai giovani partecipanti.

Trixie Zavatta premiata dalla giuria, foto di Geronimo Vercillo

Sicuramente ben 75 di più della vincitrice dell’Oro di questo Circus Talent 2023. Trixie Zavatta viene dalla Spagna, anche se la sua famiglia fa parte della celebre dinastia veneta, e a soli 13 anni si muove come un’artista di grande esperienza, sempre sorridente, meravigliando tutti con il suo verticalismo e le sue contorsioni, non eseguite su uno sgabello, ma muovendosi sulla pista su un hoverboard. L’effetto è quello di stupore e meraviglia. Zavatta lavora nel Circo Smile, in Spagna, ma sicuramente spiccherà il volo per piste ancor più prestigiose. La Giuria Tecnica le ha tributato una meritata standing ovation. Un secondo Oro e una seconda standing ovation per Nicole, Mari e Tiziano Nicolay, il Trio Balkanski, pattinatori acrobatici, anche loro sono molto giovani con 9, 12 e 16 anni e provengono dalla Bulgaria. La famiglia ha comunque origini italiane da parte della bisnonna che era nata a Firenze ed era una Malevolti.

Il Trio Balkanski con Alain Frère e Liana Orfei, foto di Geronimo Vercillo

Argento per i giovani fratelli Togni: Alessandro, Davide, Erika, figli di Erik, con Michelle e Cesare, figli di Jones, che insieme hanno creato un bel numero di giocoleria a cavallo, dimostrando quanto sia un bene che certe specialità non vadano perse e soprattutto che una famiglia come quella di Cesare Togni porti avanti la tradizione con ottimi risultati. Un altro argento per il fortissimo giocoliere Dede Larible, ha una bellissima presenza in pista sulla quale sciorina esercizi di grande difficoltà, giocolando sia con dieci cerchi che con sette clave, scusate se è poco. Avrebbe potuto vincere l’Oro, ma da grande professionista qual è, era contento comunque.  Argento anche la quattordicenne Perla Colombaioni, figlia di Willy che si è esibita con un buon numero di antipodismo con cilindri, palloni e con bell’esercizio finale con il pallone in canestro, il tutto sempre sostenuto dai piedi. Brava

Dede Larible, foto di Flavio Michi

Ben cinque i Bronzo assegnati. Uno è andato ad Alex Caveagna per il suo buon numero di cinghie aeree, in versione angelo. Molto particolare e ben presentato. Alex è figlio di Giordano, prima acrobata e poi domatore, e si esibisce al Circo di Praga. Un altro Bronzo ad Eros Vinciguerra per il suo numero di tigri. Cinque tigri, di cui quattro bianche, in un numero discreto che si trova attualmente al Circo Lidia Togni di Vinicio Canestrelli Togni. Bronzo anche per Kenyum Piazza, ventenne, con il suo buon numero di cinghie e per Asia Curci, anche lei alle cinghie. Una bella presenza, tra l’altro, che non guasta mai. Pedana sospesa nell’aria per le verticali di Kimberly Martini, figlia di Daniele e Frida Sambiase. Allieva prima di Ariz Macaggi e poi di Misha Malachikhine si è presentata come la dea della luna, Artemide, e la luna la fa scoppiare con la freccia nel finale, sempre in verticale. Non tutti sono saliti sul podio, naturalmente e non possiamo citarli tutti.

Greta Molnar, foto di Flavio Michi

La comicità era stata affidata a Jones Coda Prin, fuori concorso, che purtroppo è dovuto rientrare in Puglia per la scomparsa della madre Pola. I suoi figli Rassel e Dylan invece sono rimasti ed erano in gara come clown. Sono molto giovani e lavorando matureranno, un applauso per essere rimasti al Talent in un momento così difficile. Ben tre ospiti fuori gara da Ucraina e Ungheria: le sorelle Voitko alle verticali e la trapezista ungherese Greta Molnar che, in precedenza, aveva fatto parte della Troupe Wulber al trapezio volante. Vogliamo citare il bel numero di giocoleria in bouncing di Darix de Bianchi e il verticalismo di Samuele Manfredini. Non ci saremmo meravigliati se avessero vinto un bronzo, ma a loro vanno i nostri complimenti. Bravo anche Heaven Niemen col suo numero di lazo. Come lui anche altri ragazzi hanno frequentato l’Accademia d’Arte Circense di Verona come Vinciguerra che si è cimentato sul filo teso e Asia Curci. Ottimo il lavoro in pista con delle garanzie come Tommy Cardarelli, Rony Vassallo, Fabrizio Montico. Nuova la coppia di presentatori: la giovane Emily Ling, proveniente dal Circo di Vienna e ex allieva, anche lei, dell’Accademia di Verona che si è esibita anche come cantante in diversi numeri e il veterano Davide Padovan, sempre bravo e poliedrico, al quale mancava l’esperienza di un festival e quest’anno è arrivata. Se l’è cavata molto bene e se ne potrà avere ancora occasione in futuro dimostrerà di non essere stato chiamato per caso! Un applauso a entrambi.

I giurati stranieri con in testa il presidente Alain Frère dicevano che giovani così si vedono solo in Italia e spesso sono figli di direttori di circhi (come Castellucci e Grioni, tra l’altro) che guardano al futuro e ci credono. A volte non ci pensiamo o forse non ce ne rendiamo conto, ma abbiamo dei bravissimi giovani artisti e questo fa ben sperare.Doverosi e sentiti i complimenti all’organizzazione di Fabrizio Montico e a tutti i suoi collaboratori senza tralasciare la famiglia di Edoardo Vassallo, per aver creato una manifestazione così bella e importante, ora non resta che aspettare la terza edizione dell’Italian Circus Talent Festival con nuovi giovani artisti in pista, al prossimo anno!