Il progetto pare già in fase molto avanzata. Ed è destinato a segnare una svolta “storica” all’interno del mondo del circo italiano. Non c’è ancora nulla di ufficiale, anche se il lavoro è partito da tempo e probabilmente troverà una sua prima strutturazione all’indomani della prossima assemblea generale dell’Ente Nazionale Circhi in programma il 20 marzo a Roma.
Solo circhi selezionati all’insegna della qualità
Di cosa si tratta? Qualche condizionale è d’obbligo, ma sta prendendo corpo l’idea che accanto alla attività di sindacato d’impresa, l’Enc debba organizzarsi anche come una “super agenzia” di coordinamento in grado di offrire servizi nuovi e in modo tempestivo. In buona sostanza coadiuvando e rendendosi garante verso i propri soci per facilitare a 360 gradi l’attività dei circhi. Tutto questo, però, con una grossa novità: i complessi sarebbero preventivamente selezionati in base a tutta una serie di requisiti di qualità, credibilità e altro, proprio perché chi li rappresenta e certifica, cioè l’Ente Nazionale Circhi, diventa il diretto interlocutore delle istituzioni e delle realtà private che normalmente si interfacciano coi circhi. L’Enc può quindi rendersi garante solo per quei circhi che si potrebbero definire inappuntabili, in altri settori si direbbe “doc”, a denominazione di origine controllata.
Il campo d’azione della super agenzia
Qualche esempio che forse aiuta a far luce sulla operatività della “super agenzia”. Sembra che siano già stati individuati lungo il territorio nazionale una sessantina di terreni privati che l’Enc potrebbe acquisire in affitto e girare, a seguito di un preciso calendario di utilizzo, di volta in volta a favore dei propri associati che poi, naturalmente, assumerebbero la responsabilità della gestione. Contatti già inviati anche con agenzie pubblicitarie di rilievo nazionale per coordinare in maniera moderna e razionale la migliore presentazione delle tournée, nonché la più efficace predisposizione della pubblicità. Nel “pacchetto” di servizi che sarebbe in via di completa stesura, non mancherebbero nemmeno rapporti già intessuti con aziende erogatrici di diversi servizi pubblici essenziali per ogni complesso circense: energia elettrica, acqua, smaltimento rifiuti e altro. La strada per mettere in pratica tutto questo passa per convenzioni sottoscritte dall’Enc e a beneficio esclusivo dei soci selezionati.
Un altro grosso capitolo del “pacchetto” è quello del possesso della idoneità a detenere animali, portando alle estreme conseguenze il processo che ha visto impegnata per circa un anno l’equipe che ha dato vita al regolamento associativo sugli animali, che peraltro comincia ad essere richiesto da più di una amministrazione comunale come base per la concessione delle aree stesse, e che nei prossimi mesi troverà piena attuazione.
Non è escluso nemmeno il capitolo delle assicurazioni e uno studio preliminare ipotizza un bando rivolto a compagnie assicuratrici di primaria importanza in grado di stipulare polizze che tengano conto di tutte le esigenze di una impresa circense (dai trasporti alla responsabilità civile, dagli eventi eccezionali alle tematiche più attuali in tema di animali).
Anche col ministero per i Beni e le Attività Culturali, nel quadro della riforma generale che coinvolge tutti i settori (quindi non solo circhi ma anche cinema, teatro, musica, danza) l’Enc si sta proponendo per ottimizzare la presentazione delle pratiche dei propri soci.
Il ragionamento complessivo comprende anche la migliore distribuzione dell’attività dei circhi, particolarmente nei mesi invernali e nell’ambito delle festività natalizie, cioè della delicata questione delle piazze e della turnazione dei circhi. Da questo punto di vista l’opera silenziosa e sotterranea svolta dal presidente Buccioni dall’estate a Natale ha reso possibile risultati che solo sei mesi prima risultavano impensabili, rendendo città “caldissime” coma Roma e Napoli, presentabili anche da un punto di vista di credibilità per l’intera categoria, come non era successo negli ultimi anni.
Si diceva che il varo della super agenzia seguirà criteri selettivi. E’ ovvio che i circhi privi di tutti i requisiti o di buona parte di essi, saranno esclusi da questo processo, ma è altrettanto evidente che l’eventuale esclusione sarebbe la conseguenza di una propria condotta perché in linea di principio le porte dell’associazione sono spalancate a tutti.
Un progetto inarrestabile
Il progetto viene descritto come inarrestabile perché è sacrosanto per una associazione seria condividere, alimentare e coronare le aspirazioni di una trentina di imprenditori, peraltro anagraficamente giovani, che in questi mesi hanno ripetutamente dimostrato sul campo di essere consapevoli dei tempi che cambiano e nei confronti dell’associazione hanno incessantemente invocato un cambio di passo. E’ dunque plausibile che dal 21 marzo, cioè l’indomani dell’assemblea generale, l’Enc si ritrovi accanto alla attività sindacale che ha sempre condotto, anche una funzione di agenzia, proprio per assicurare ai circhi meritevoli – grandi, medi o piccoli non ha nessuna importanza visto che il discrimine si gioca sulla qualità – un futuro più dignitoso sul piano della rispettabilità e sicuramente più di soddisfazione per gli esiti commerciali che ciascuno legittimamente auspica e persegue.
Un processo di maturazione avvenuto nella parte migliore della categoria
Inutile nascondere che, da quel che si coglie, una delle molle che ha dato avvio a tutta la riflessione, riguarda l’obiettivo di garantire un futuro ai circhi “doc”, che rischiano di fare le spese di comportamenti che danneggiano l’intera categoria: piazze non pagate o lasciate sporche, artisti non soddisfatti degli accordi contrattuali, pubblicità selvaggia e non più in linea coi tempi, fino ai casi che fanno il gioco degli animalisti, nel senso che prestano il fianco ad accuse sul mantenimento e la stabulazione degli animali. Tutto questo ha comportato un processo di maturazione nella parte migliore della categoria che, va ripetuto, non è individuabile con requisiti dimensionali, ma piuttosto in maniera trasversale ai circhi di ogni dimensione. Da qui la decisione dell’Enc, che avrebbe raccolto queste giuste aspettative, decidendo di “raddoppiare” le proprie funzioni, non solo sindacato d’impresa ma anche obiettivi più ambiziosi e innovativi.
Ad oggi diversi complessi, di certo i dieci più importanti da un punto di vista dimensionale, avrebbero ciascuno assicurato la pronta e incondizionata adesione e su questa linea anche una ventina di circhi di dimensioni minori o molto piccoli, però ben consapevoli della necessità di costruire un format che sia a garanzia di credibilità totale verso il pubblico e le istituzioni, in una parola verso il mondo esterno che si interfaccia coi circhi.