Quella che segue è la nota che l’Ente Nazionale Circhi ha inviato alla Gazzetta del Sud che, nella giornata di ieri, ne ha pubblicato una sintesi.
Desidero anzitutto ringraziare la cittadinanza di Reggio Calabria che in gran numero ha partecipato con entusiasmo agli spettacoli proposti dal Circo Royal. Una accoglienza che ha superato ogni aspettativa e che gratifica non solo i principali destinatari dell’affetto del pubblico, ovvero la famiglia dell’Acqua titolare del Circo Royal, ma anche tutti coloro che amano il circo classico con animali e la sua capacità di affascinare un pubblico vastissimo, composto da persone di ogni età, cultura e condizione sociale.
In questo contesto, non si può però fare a meno di evidenziare il comportamento tenuto dall’Amministrazione comunale di Reggio Calabria, proprio perché in stridente contrasto con quello della sua cittadinanza.
Si è avuto l’impressione che il Sindaco abbia anteposto ragioni ideologiche addirittura a quelle di tipo sociale. Il Circo Royal, infatti, in costante dialogo con il Consigliere delegato dal Sindaco ai Grandi eventi, aveva richiesto una breve proroga della propria permanenza nella Città di Reggio Calabria, sia in considerazione della massiccia affluenza di pubblico (e quindi per consentire al maggior numero possibile di persone di poter assistere allo spettacolo), e sia per effettuare nella giornata del 14 ottobre un evento totalmente gratuito rivolto alle fasce sociali svantaggiate, portatori di handicap ecc. Il Circo Royal teneva a questa giornata più che ad ogni altra cosa, perché “illuminare per un istante lo sguardo disperato di una persona sola, e, attraverso lo spettacolo e la festa, rendere gli uomini più vicini gli uni agli altri”, come ha ricordato Papa Francesco ricevendo lo scorso giugno la gente del circo e dello spettacolo itinerante in Vaticano, è la principale missione della secolare arte che va in scena nella pista di segatura.
Ma il Sindaco, probabilmente più interessato all’irrisorio numero di firme “animaliste” (650!) – che proprio in quei giorni hanno chiesto di vietare i circhi con animali (divieto che configurerebbe un atto del tutto illegittimo, ovvero la violazione della normativa statale in materia) – che non a regalare un momento di festa a suoi concittadini che lo avrebbero sicuramente meritato, non ha concesso la proroga. Lo ha fatto in base ad un Regolamento comunale superato dalle norme che già da oltre dieci anni regolano la materia, adottato senza il parere consultivo di legge che l’Amministrazione comunale avrebbe dovuto richiedere all’Ente Nazionale Circhi, e che fissa in due settimane il periodo massimo di attività. Proprio l’esperienza del Circo Royal ha dimostrato essere del tutto insufficienti per rispondere alla domanda del pubblico residente, proporzionata a giustificare almeno tre settimane di attività.
Antonio Buccioni, Presidente Ente Nazionale Circhi