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Ci aspettano “inedite” sorprese circensi nel nuovo tour mondiale 2011 di Laura Pausini, che debutta a Milano il 22 dicembre 2011 con la direzione artistica di Marco Balich, celebre nel settore per le coreografie spettacolari delle cerimonie che ha organizzato, una fra tutte, l’indimenticabile apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006.
Laura è una vecchia conoscenza del mondo di segatura: nella performance di Invece no (in versione spagnola En cambio no) in occasione del Grammy Latino ricevuto dalla cantante a Las Vegas nel 2009, la Pausini ha scelto di essere accompagnata sul palco dalle coreografie dello spettacolo La rêve, e ha aperto la manifestazione cantando accompagnata dagli artisti del Cirque du Soleil.
Inedito è il modo in cui ha scritto le canzoni di questo nuovo lavoro, ci confessa la “Laurona” nazionale. In un contesto casalingo di solitudine e tranquillità quasi bucolica, ci dice, in cui “le parole non sono scaturite come nei miei lavori precedenti, da un viaggio, un tour, un volo in aereo, ma spesso da una riflessione nel giardino di casa mia”.
Il disco arriva dopo due anni di stop, con l’unica eccezione del concerto “Amiche per l’Abruzzo”, organizzato il 21 giugno del 2009 per raccogliere fondi per i terremotati, insieme alle grandi voci femminili della musica italiana, tra cui Fiorella Mannoia, Giorgia, Elisa, Carmen Consoli, Gianna Nannini. Grandi novità i duetti contenuti nell’album, proprio con quest’ultima, e con Ivano Fossati.
Le telecamere del Chiambretti Muzik Show, programma scelto per presentare il disco in anteprima andato in onda su Italia uno l’11-11-2011 (data di uscita mondiale dell’album), hanno carpito qualche sguardo di compiaciuta approvazione del compagno chitarrista Paolo Carta, mentre la celebre fidanzata si lasciava andare ad un’inflessione che tradisce le origini romagnole, che la rende così genuina e vicina al suo pubblico.
Le 14 tracce di Inedito parlano di lei e di persone a lei care, così come è sempre stato nel suo stile cantare storie vissute in prima persona: “Io sono trasparente, dico subito tutto di me”, ci racconta, “per questo pretendo sincerità dalle persone con le quali ho un rapporto di amicizia, o con l’uomo che amo. Non mi piacciono i misteri e le persone che non mi dicono subito la verità. Mi sento più una cantastorie che un’interprete, ho bisogno di viverla veramente una storia per cantarla e sentirla mia”.
Il primo singolo, Benvenuto, è un omaggio a Phil Collins e nasce dal bagno.
Questo sì che è uno scoop: “musicalmente la canzone nasce ad una cena organizzata da Phil Collins (già autore di Looking fora an angel nel suo quarto album, ndr) per la sua fondazione Little Dream Foundation a Ginevra, dopo la quale mi confessò che non avrebbe più suonato la batteria. Ho lavorato con i miei musicisti per cercare un sound che fosse simile al suo, per fargli un tributo”.
E il testo che, come ci conferma la Pausini, esprime un messaggio molto diverso dall’amore malinconico che impera nelle sue canzoni, è nato a fatica dopo molti giorni, mentre la cantante era in bagno. Specifica lei, nel senso di vasca da bagno, con un candore naif di cui solo una vera star della porta accanto è capace: “il titolo mi è venuto in bagno! Facevo il bagno eh (sorride, ndr) e all’improvviso ho pensato a ‘Benvenuto’; mi sono messa l’accappatoio e sono corsa da Niccolò (Agliardi, uno dei suoi autori, ndr) e gli ho urlato: ‘La canzone si chiamerà Benvenuto, ho deciso, non cambio più idea’ e da lì abbiamo iniziato a comporre le parole”.
Benvenuto si impone nelle classifiche dei video più visti e dei singoli più scaricati da settimane, e noi le abbiamo chiesto come sia nata la particolare idea del video di coinvolgere i veri fan della cantante, “che sono stati selezionati dal fan club con un’audizione che ha voluto il regista del video, Gaetano Morbioli, perché cercavamo persone vere e non modelli. A luglio sono volati ad Amsterdam da molti Paesi del mondo per girare il video assieme a me”. L’ambientazione hippy e i costumi di Roberto Cavalli devono aver aumentato il clamore per il ritorno sulle scene di Laura, se è vero, come pare, che le riprese siano state difficoltose causa invasioni di set da parte dei curiosi.
Dopo un successo planetario, soprattutto in Sud America, milioni di dischi venduti, e un palmares di tutto rispetto, che comprende il Tapiro di Striscia la Notizia di cui la Pausini va orgogliosa, le manca solo di vincere un Mtv Awards. Non potrebbe essere diversamente: un’artista italiana premiata ovunque tranne che in Italia (dopo Sanremo, che almeno l’ha lanciata).
Laura Pausini con le sue canzoni potrà piacere o no, e la musica pop sarà pur nazionalpopolare e spesso di scarsa qualità, ma se chi la interpreta contribuisce a consolidare un’immagine positiva del nostro Paese all’estero, questa buona reputazione val bene il riconoscimento o, nel caso non la si ami, la sopportazione.
Alessandra Borella