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Latina. La porta d’ingresso al circo che conta

Michael Martini e Jozsef Richter, i golden boy della pista.

di Salvatore Arnieri

Il gotha del circo mondiale è tornato a darsi appuntamento sotto il grande chapiteau in via Rossetti, per la 23° edizione del Festival del Circo d’Italia, consacrando gli sforzi della famiglia Montico, che anno dopo anno riesce a raccogliere in questo grande evento, diventato oramai istituzione, il meglio del circo come arte multiforme, in equilibrio tra avanguardie e convenzioni.

Foto di gruppo di tutti gli artisti del Festival

Il Festival d’Italia mantiene le promesse e regala agli spettatori un magnifico tributo all’arte equestre, declinata nella sua dimensione di tradizione familiare, fatta di repertori immutati che si tramandano di generazione in generazione. Gradino più alto del podio per Jozsef Richter jr, la sua cavalleria presentata “a mani libere” è un magnifico esercizio di stile, come non se ne vedono più, che culmina con una frenetica serie di debut, che guadagna una standing ovation ad ogni replica. Richter raccoglie altrettanto successo con il numero di jockey, in stile tradizionale con i classici costumi, balletti e musiche balcaniche, dall’energia travolgente.

Il jockey della trouope di Jozsef Richter

Al centro della pista c’è Jozsef Richter Senior, che conduce, istrionicamente, i cavalli che pazientemente supportano il volteggio. Richter Senior in passato, presentava un ottimo numero di acrobazia sugli elefanti, una delle attrazioni di punta del Maciva. L’impegno del Festival d’Italia nella valorizzazione dell’arte equestre ha radici lontane ed ha permesso ai molti spettatori intervenuti negli anni di assistere a veri capolavori, citiamo rapidamente: le cavallerie di Vinicio Canestrelli, Flavio Togni ed Alex Giona, i cosacchi di Ekk e Galkynish, rispettivamente da Russia e Turkmenistan (quest’ultimi nella loro unica apparizione europea), la giocoleria a cavallo dei fratelli Zapashny ed il jockey delle famiglia Spindler.

La premiazione dei Flying Martini

Oro ed un invito al festival di Monte Carlo, per i Flying Martini: grande energia, buon ritmo e tre tripli salti mortali perfettamente eseguiti, davvero un ottimo numero. Michael Martini si riconferma uno dei migliori trapezisti italiani e non solo, con un magnifico triplo in plancia da bendato, sotto la guida del maestro René Rodogell, all’età di tredici anni, aveva conquistato il titolo di più giovane trapezista nella storia ad aver eseguito un quadruplo salto mortale, titolo oggi detenuto dal messicano Anru Caballero. Michael in persona ha inoltre ricevuto il premio speciale del Dottor Alain Frére.
Sul secondo gradino del podio si parla spagnolo, infatti i tre premi assegnati dalla prestigiosa giuria tecnica, presieduta dall’ungherese Istvan Kristoff, sono andati tutti ad artisti provenienti da Colombia e Spagna, a partire dal filo alto dei Celis: nel loro numero c’è tutto il ritmo e l’energia latina condensata in trucchi di grande rischio, il loro è un argento più che meritato.
Sempre sul secondo gradino del podio il Tic Tac Trio. I tre ragazzi, che presentano una bascula coreana asciutta e di ottima tecnica, sono stati una bella ed inaspettata sorpresa. Chiude l’attrazione un bellissimo triplo con arrivo sulla bascula.
I fratelli Acero, che hanno appena terminato la permanenza al Circus Roncalli, presentano il loro ottimo numero di mano a mano, che culmina con un “testa a testa” realizzato senza alcun cuscinetto. Portano a casa oltre al Latina d’Argento un invito ai festival di Monte Carlo ed “Echo d’Asia” (principale festival del Kazakistan, organizzato nello stabile di Astana da Yerik Zholzhaksynov).

Fabio Montico premia i fratelli Acero.

Italiani sul podio
Un meritato bronzo alla nuova generazione della famiglia Togni, oramai una delle ultime dinastie di tradizione in cui l’arte del cavallo si tramanda. Erika ed Alessandro Togni ne sono un esempio, il loro passo a due a cavallo deve ancora maturare ma siamo certi che darà ai giovani artisti grandi soddisfazioni. Intanto il duo ha già guadagnato l’invito di Urs Pilz per il festival Monte Carlo New Generation, oltre ai premi speciali degli Amici del Circo italiani, dell’American Circus e dell’Ente Nazionale Circhi, quest’ultimo ha deciso di ricompensare tutti gli ottimi artisti italiani in gara (premiati dal presidente Buccioni).

Il passo a due di Alessandro ed Erika Togni

Sempre sul terzo gradino del podio troviamo Steven Ferreri. Lo spagnolo ha già calcato piste importanti come il Blackpool Tower Circus ed il Magyar Nemzeti Cirkusz. A Latina ha portato un numero in stile torero, in cui esegue il repertorio classico della disciplina, in cui spicca il mortale avanti estremamente pulito.
Il Duo Resurrection, presenta un numero ben coreografato con movimenti aderenti alla musica e si ricollega ad una serie di buoni adagio acrobatici di provenienza cubana. Nel complesso un buon numero che raccoglie oltre ad un bronzo un contratto per il Royal Palace ed il premio della giuria critica, composta da giornalisti di settore e vip. Sempre sul podio il clown Matute, propone una sua versione della box e degli applausi uniti all’uomo orchestra.
La conduzione dello spettacolo affidata ad un brillante Andrea Giachi, affiancato da Alessia Dell’acqua, che non fa mistero dell’emozione di condurre questo grande evento. Ancora una volta impeccabile la regia di pista di Tommy Cardarelli affiancato da Ruby Merzari e Rony Vassallo.
Nonostante tutte le difficoltà derivanti dalla situazione internazionale e dagli strascichi della pandemia, Fabio Montico, supportato dal suo team, è riuscito a collezionare uno ottimo bouquet di numeri con vette di pregio, impreziosito dalla buona orchestra diretta dal Maestro Giovannelli, donando al mondo del circo nuovi numeri di qualità che sicuramente affolleranno piste e palchi di circhi e teatri di varietà nei prossimi anni. Latina si riconferma la porta d’ingresso nel grande circo internazionale.

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