I bambini diventano, purtroppo, spesso strumenti dei grandi e delle loro battaglie ideologiche. Nel febbraio dello scorso anno divampò la polemica per il caso del bambino di 13 anni chiamato dagli organizzatori della manifestazione del Palasharp di Milano a pronunciare un discorso che, in buona sostanza, chiedeva le dimissioni di Berlusconi. Ma gli animalisti stavolta riescono a fare di meglio perché questo bambino è ancora più piccolo, ma è già diventato un “eroe” perché, catechizzato a dovere dai militanti animalisti, avrebbe deciso insieme alla mamma di non varcare il tendone del circo dove si esibivano gli animali e di tornarsene a casa. Damiano il bambino beniamino che non va al circo. La scelta del bambino nasce forse nella mente di questi soggetti dall’obiettivo di “falcidiare” il pubblico per eccellenza dei circhi. I moralizzatori fanatici intendono in questo modo lanciare un messaggio “educativo”: vedete, ne abbiamo redento uno! E che sia di modello per tanti! Il gelo dell’ideologia non si ferma davanti a nulla. Cosa c’è di più deprimente e triste? Gli animali nel circo da sempre fanno divertire i bambini e le loro famiglie. Gli animalisti fuori dal circo li rendono tristi e spengono i loro sogni.