“La difesa del ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi, contro i tagli alla cultura e allo spettacolo e il contemporaneo appello ai privati affinché investano nel settore non possono che avere pieno e totale appoggio dall’Agis e da tutti i comparti dello spettacolo che essa rappresenta”. Così dichiara il presidente dell’Associazione generale italiana dello spettacolo, Paolo Protti.
“Ciò che l’Agis sostiene da tempo e che negli ultimi mesi ha ribadito con fermezza – continua Protti – è stato recepito dal ministro Bondi e questo significa anche che si è capito che con le prospettive per il 2011 di un Fondo unico per lo spettacolo (Fus) a 262 milioni di euro, il livello più basso raggiunto negli ultimi venti anni, si va incontro alla diminuzione di offerta di spettacoli come diretta conseguenza della perdita di migliaia di posti di lavoro, di commesse e della chiusura di tante imprese. Quello che l’Agis ha sostenuto e sostiene non è solamente un grido di allarme, ma è la descrizione oggettiva di una drammatica realtà”.
Le prossime settimane, afferma il presidente dell’Agis, “diventano assolutamente decisive per delineare il futuro del sistema cultura e spettacolo in Italia, un sistema con il quale “non si mangia”, ma che a sua volta “da da mangiare” ai lavoratori, alle imprese del sistema spettacolo, alle imprese del sistema complessivo industriale e, soprattutto, “da da mangiare” alla coscienza civile e sociale, elementi fondamentali dell’espressione di una società e del suo popolo.
Quindi, se da un lato diamo pieno appoggio all’azione del ministro Bondi, dall’altro lato non possiamo che aspettare di vedere come si esprimerà la linea del governo italiano che, se non dovesse recepire le richieste del suo ministro, si assumerebbe la responsabilità della scelta di portare al baratro il sistema italiano dello spettacolo aprendo un’ulteriore stagione di conflittualità.
Ribadiamo – conclude Protti – che il reintegro del Fus ai livelli minimi di sopravvivenza, l’immediata reiterazione del decreto sul tax credit e tax shelter per il cinema e modifiche tecnico-amministrative di norme riguardanti sia lo spettacolo dal vivo sia il cinema, sono gli obiettivi indispensabili per mantenere un minimo di dignità”.