Un’altra presa di posizione da parte di un medico veterinario con una lunga esperienza a contatto con gli animali presenti nei circhi, è quella del dr. Daniele Laguardia. Anche lui ha indirizzato alcune brevi considerazioni alla sen. Montevecchi.
Buongiorno illustrissima Senatrice,
mi chiamo Daniele Laguardia e sono un veterinario per animali esotici con 26 anni di laurea e ben 23 impegnato full time in questo settore, sopratutto nei circhi; mi preme invitarla a riflettere su alcune mie considerazioni frutto di anni di vita con gli animali esotici.
Premetto che sono consapevole che come in tutte le cose umane c’è sempre la pecora nera in un gregge di pecore bianche, voglio sottolineare che gli animali mantenuti nei circhi ormai sono dei veri e propri “PET” e come tale il legame che li unisce è veramente forte e quasi inscindibile.
Gli argomenti che vorrei sottoporre alla sua attenzione sono tre e in primis che la condizione di mantenimento e quindi “Bene-essere” dei singoli animali non è una valutazione soggettiva legata da condizionamenti emotivi ma bensì con giorni e giorni di osservazione e studi a cui seguono delle prove scientifiche inconfutabili; da ciò si prefigura che le mozioni dettate da varie parti della società attuale (ed io reputo a ben veduta che si tratti di una percentuale molto bassa) vanno confutate e sviscerate fino alla fine senza preconcetti o meri interessi monetari; in secundis mi deprimo a pensare come in Italia, una delle nazioni native e prestigiose del circo nel mondo (così come la moda, la cucina, la lirica ed il bel canto non c’è una parte su questo pianeta che non menzioni lo spettacolo del circo e quindi anche dell’Italia) ci siamo fatti perdere l’occasione di far procreare tutti quegli animali presenti nelle strutture circensi, come invece hanno fatto altre nazioni vedi Germania, Stati Uniti, etc. etc. e quindi la conservazione del patrimonio genetico (basti pensare agli elefanti) per sottrarre e rinchiudere in centri inadeguati e poi mal gestiti che non hanno portato a nessun risultato scientifico degno di nota.
Terzo ma per necessità di brevità non ultimo, l’argomento di come alcune notizie spacciate per verità scientifiche sono delle vere e proprie bufale. Le voglio far notare che in alcuni convegni internazionali di grande livello scientifico sono stati evidenziati i grandi danni che fanno le colonie feline al patrimonio faunistico locale; eppure in Italia questi argomenti sono dei veri e propri tabù… perché? Perché le gestioni di certe associazioni animaliste sono solamente dei grandi calderoni dove far abboccare delle persone emotivamente deboli da cui poter mungere sfacciatamente denaro.
La ricerca scientifica ha dimostrato più e più volte come poter valutare lo stato del BENE-ESSERE degli animali, si vedano gli atti dei vari convegni italiani ed internazionali, ma le varie associazioni non permettono mediaticamente di potersi confrontare.
La ringrazio di avermi concesso la possibilità di esporre alcune mie riflessioni e mi auguro in una crescita del suo impegno nel mondo degli animali a LORO favore.
Dr. Daniele Laguardia