Skip to content Skip to footer

Aldo Moro al circo, stringe la mano al clown Bubi Ernesto
“Qui, se non si vuole che il Paese reale, cioè di chi lavora silenziosamente, soffre, risparmia e spera in un domani migliore, si distacchi definitivamente da tutti i “grandi elettori”, bisogna che questi, al più presto, e senza che si debba murarli entro Montecitorio e se ne scoperchino le tegole, lasciando da parte gli abituali “trasformismi”, diano infine una prova di serietà. Clown ed augusti stanno bene al circo dove c’è gente seria e preparata a saperne indossare la difficilissima maschera. E l’ultima cosa che desideriamo è che in Montecitorio si possa fare concorrenza al circo, giacché quando noi facciamo le “pagliacciate” siamo, almeno, coscienti di quel che facciamo”. Cronaca giornalistica dei giorni nostri? Macché! E’ tratta da un articolo di Pino Correnti, all’epoca direttore della rivista Circo, del dicembre 1971. E’ proprio vero che la storia si ripete circolarmente, in maniera ciclica insomma. Ben quarant’anni fa alla classe politica italiana venivano mosse le stesse critiche che oggi riempiono i quotidiani.
Il titolo dell’articolo di Pino Correnti era altrettanto significativo: “Avremo un presidente della Repubblica che ama il circo?”. Il dubbio si riferisce all’attesa dell’elezione del Capo dello Stato, visto che il 29 dicembre 1971 aveva terminato il suo mandato Giuseppe Saragat e il nuovo inquilino del Quirinale non era ancora Giovanni Leone, che fu eletto a fine di dicembre del 71 e restò in carica fino al 1978.
Una fotografia in bianco e nero accompagna l’intervento di Correnti: Aldo Moro al circo, mentre il clown Bubi Ernesto gli stringe calorosamente la mano. La didascalia recita: “Il clown Bubi Ernesto si congratula con l’onorevole Moro, ma un leone potrà balzare sull’alto sgabello del Quirinale”. Previsione azzeccata. Nessuno avrebbe potuto invece immaginare il tragico destino che si sarebbe abbattuto su Moro, rapito e assassinato dalle Brigate Rosse di lì a qualche anno, nel 1978.