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La grande bellezza conquista il mondo

la-grande-bellezza“Grazie a Toni e Nicola, grazie agli attori e ai produttori. Grazie alle mie fonti di ispirazione, i Talking Heads, Federico Fellini, Martin Scorsese, Diego Armando Maradona. Mi hanno insegnato tutti come fare un grande spettacolo. Che è la base per il cinema. Grazie a Napoli e a Roma, e alla mia personale grande bellezza, Daniela e i nostri due figli. Sono molto emozionato, questa vittoria era tutt’altro che scontata. Gli altri film erano forti, mi sento felice e sollevato”. Sono state queste le parole pronunciate da Paolo Sorrentino sul palco degli Academy Award, premiato da Ewan McGregor e Viola Davies. Tra le mani la statuetta per il miglior film straniero meritatamente conquistata e che torna all’Italia dopo 15 anni dalla vittoria di “La vita è bella” (1999) di Roberto Benigni.
E’ un giorno che celebra il cinema italiano ma anche l’Italia, come ha subito commentato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Si è giustamente colto nel film di Sorrentino il senso della grande tradizione del cinema italiano e insieme una nuova capacità di rappresentazione creativa della realtà del costume del nostro tempo. E’ uno splendido riconoscimento, è una splendida vittoria per l’Italia”.
Ad essere premiati insieme a Sorrentino una squadra di grandissimo spessore artistico: dal protagonista Toni Servillo a tutti gli interpreti, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Pamela Villoresi, Isabella Ferrari, solo per citarne alcuni, la produzione (Nicola Giuliano e Francesca Cima) e la Medusa Film, e poi Luca Bigazzi per la fotografia, Cristiano Travaglioli per il montaggio, le
musiche (Lele Marchitelli), la scenografia (Stefania Cella), ma l’elenco completo sarebbe lunghissimo.
E’ un’opera che trasuda italianità e in particolare quella bellezza che solo il Belpaese sa regalare al mondo.
Si conosceva il grande amore di Sorrentino per Fellini, ma è significativa la “dedica” che ha voluto rivolgere al Maestro da quel prestigioso palcoscenico.
Federico Fellini ne vinse ben cinque di premi Oscar e fra questi ci fu anche La strada, il primo, nel 1957, che col circo – il vero filo rosso di tutta la vita e la produzione artistica di Federico – intesse un dialogo struggente, poetico e profondo.
“Mi congratulo coi vincitori”, commenta il presidente ENC, Antonio Buccioni, “e col cinema italiano che finalmente rinverdisce le sue auliche tradizioni e che regala a questa Italia prostrata una emozione e carica benefiche, che non a caso arrivano dal mondo dello spettacolo”. E aggiunge quella che definisce “una punta d’orgoglio”, nel senso che “La grande bellezza in fondo è un inno a Roma, una città unica al mondo. Una vita dopo Vacanze romane, mi piace citare la frase che viene pronunciata verso il finale del film da Audrey Hepburn, che interpreta la principessa che scappa e rompe clamorosamente i protocolli e le convenzioni internazionali: alla domanda ‘qual è la capitale che le è rimasta più nel cuore’, prorompe nel famoso Roma, Roma, Roma, il fascino di questa città rimarrà in me scolpito per sempre.”
Parole di elogio e orgoglio arrivano anche dal presidente Agis, Carlo Fontana: “Questo premio così prestigioso, a distanza di 15 anni dalla vittoria de “La vita è bella” di Roberto Benigni, è motivo di orgoglio per il nostro Paese e per tutto lo spettacolo italiano splendidamente rappresentato da due grandi ed eclettici artisti come Paolo Sorrentino e Toni Servillo, interprete del film”.

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