Il titolo è indovinatissimo proprio perché nasce, si potrebbe dire, a fior di pelle: “Vis Circencis Omnia Vincit”. La forza del circo vince tutto. Ma in latino suona meglio e nel caso specifico suona due volte meglio perché nella storia di questo circo c’è un famoso “gladiatore”, il mitico Darix Togni, ci sono imprese che sono rimaste scolpite sui libri, sui giornali ormai ingialliti, in film e documenti in bianco e nero che riposano negli archivi dell’Istituto Luce. C’è un lungo periodo fatto di conquiste e di espansionismo (come per l’antica Roma) dello spettacolo equestre e c’è una idea abbastanza monumentale del circo, quello con la C maiuscola.
La personale di Cristian Iotti è a cura di Corrado, Davio e Livio Togni, vede un intervento critico di Jack Fisher, si svolge in collaborazione col centro internazionale di fotografia Macula, è realizzata con il sostegno di Errebi Consulting Snc di Rossi Enrico e Bonci Silvia e Vecchi Digital Reggio Emilia. Ed è accompagnata da un racconto di Roberto Marzucchi. Capite che intreccio?
Vis Circencis Omnia Vincit non è una invenzione. Non è il refrain di un sognatore che se la canta e se la suona. Non è una favoletta per adulti rimasti bambini. Non c’è trucco e non c’è inganno. Venghino signore e signori venghino a toccare con mano. Davio Togni l’ha fatto diventare lo slogan della propria esistenza. Si è fatto tatuare su un braccio il motto d’orgoglio che dà il titolo alla mostra (è lo scatto fotografico di chiusura del percorso espositivo) e che spiega di che pasta è fatta la gente del circo.
“All’entrata del circo, sopra alla grande porta, ci sono raffigurazioni vetuste dei tempi che furono al circo: animali, saltimbanchi, giocolieri”, scrive Roberto Marzucchi nel racconto Vis circensis omnia vincit. “Al centro troneggia una scritta, fra i bassorillievi di Ercole e Aristide Togni: “Vis circensis omnia vincit”. Ovvero, la “la forza del circo vince tutto”. Penso ad una possibile citazione da Plauto. Entro, sento dei rumori provenienti dalla pista. Sul suo cavallo bianco “Excalibur” che sbuffa e fuma a causa del sudore e dell’umidità trovo Davio Togni, impegnato in un allenamento. “Non è il sudore” dice Davio, “è lo spirito del cavallo che sale verso il cielo!”. Parole, immagini, materia del circo in questa mostra (visitabile su appuntamento), che arriva nel periodo natalizio ma che ha una durata ben superiore al panettone. Info: +39.339 4918011: www.spongeartecontemporanea.net