Skip to content Skip to footer

La Corte austriaca e gli animali nei circhi

“In una sentenza pubblicata il 21 dicembre 2011, la Corte Costituzionale austriaca ha stabilito che il divieto sugli animali “selvatici” nel circo non viola la Costituzione austriaca. Ma non ha sentenziato sulla legalità del divieto secondo la legge europea, la quale stabilisce che gli Stati Membri dell’Unione Europea usino i mezzi meno ristrettivi possibile per raggiungere i propri obiettivi quando la legislazione nazionale influisce sulla libertà dei servizi e sul funzionamento del mercato interno. E il fatto che il divieto austriaco violi o meno la legge europea è materia di competenza della Corte di Giustizia Europea”. E’ quanto precisa l’Eca nel commentare la decisione della Corte, che subito è stata accolta come una vittoria da parte degli animalisti di Animal Defenders e come tale ripresa anche in Italia dalle organizzazioni amiche. Ma le cose stanno in modo diverso.
“La Corte austriaca ha emesso una sentenza su un reclamo inoltrato dal Circus Krone secondo cui il divieto austriaco sugli animali selvatici nel circo violerebbe le libertà garantite dal diritto europeo riguardo alla fornitura di servizi in Austria. Questo reclamo ha seguito le conclusioni legali della Commissione Europea, che affermava in una lettera all’Austria datata 12 ottobre 2005 che il divieto austriaco per gli animali non addomesticati nel circo “violava l’Articolo 49 del Trattato CE”. Il Krone sosteneva anche che il divieto era incostituzionale secondo il diritto austriaco.
La corte ha respinto le argomentazioni del Governo secondo cui il Krone non avrebbe nessun interesse legale. Ha concluso, tuttavia, che il divieto non viola la Costituzione austriaca poiché il governo non ha vietato tutti gli spettacoli da circo, ma soltanto la presentazione di animali non addomesticati. La corte ha considerato ciò come una “restrizione” delle attività del circo che rientra nella discrezione del governo”.
Ma, spiega l’Eca, “la corte non ha preso in considerazione uno dei punti sollevati da Krone secondo cui il divieto è discriminatorio poiché gli stessi animali possono essere utilizzati sui set di film. Nella lettera del 2005 la Commissione Europea fece notare che la legge austriaca che vieta l’esibizione nei circhi non proibisce l’uso di animali in eventi o per produzioni televisione o cinematografiche, ma crea delle restrizioni. Secondo la Commissione, “questo mostra che l’obiettivo di proteggere gli animali nei circhi può essere raggiunto con misure meno restrittive.” Il fatto che siano disponibili misure meno restrittive di un divieto è provato anche dall’esistenza di leggi che regolano gli animali da circo in Francia, Germania, Italia e altrove”.
“La Corte austriaca ha fatto proprio il punto di vista per cui non vi è discriminazione poiché il divieto si applica egualmente sia ai circhi austriaci che stranieri. Secondo la Commissione Europea “l’Articolo 49 del Trattato CE non stabilisce soltanto che non può esservi alcuna discriminazione nei confronti di fornitori di servizi a causa della loro cittadinanza, ma anche che sono proibiti tutti gli altri ostacoli, pur se colpiscono egualmente cittadini del paese e esteri, se rendono difficile o impossibile la fornitura dei servizi nel paese e se il servizio viene regolarmente prestato in un altro Stato Membro.”
“Nella sua sentenza la Corte ha riassunto le dichiarazioni del Governo riguardo al benessere degli animali da circo. Il Circus Krone non ha avuto la possibilità di fornire delle prove, compresi studi scientifici pubblicati che mostrano che i circhi possono e di fatto adempiono a tutti i requisiti di salute e benessere dei loro animali. Questa prova è stata presa in considerazione da un comitato indipendente di esperti istituito dal Regno Unito (DEFRA) nel 2007. Il comitato ha affermato che “non vi sono prove scientifiche sufficienti per dimostrare che i circhi itineranti non possano adempiere alle esigenze di benessere di … animali non addomesticati [compresi grandi felini ed elefanti]. Inoltre, in assenza di prove scientifiche certe, qualsiasi tentativo di divieto sull’uso di un animale violerebbe il principio di proporzionalità”. Il comitato ha concluso anche che “sebbene gli animali da circo vengano periodicamente trasportati, non vi sono evidenze che questo, per sua natura, danneggi il benessere degli animali”. Studi scientifici recenti condotti in Europa per testare i livelli di stress degli animali da circo prima, durante e dopo il trasporto hanno confermato questa conclusione”.
La battaglia continua, insomma, e l’European Circus Association e i suoi membri continuano a promuovere le buone pratiche per gli animali nel circo e a schierarsi a favore dello sviluppo di adeguati regolamenti governativi che assicurino la salute e il benessere di tutti gli animali che si trovano sotto le cure degli umani, compresi gli animali addomesticati.

Österreichisches Urteil über Tiere im Zirkus entscheidet nicht über Europäische Problematik

Austrian Court Decision on Animals in Circuses Does Not Decide European Question

La décision de la Cour constitutionnelle autrichienne concernant les animaux de cirque ne règle pas la question au niveau européen