Un po’ vanesio lo è e dunque anche abbastanza scaltro a sfruttare il vento e le occasioni che possano far parlare di lui. Sull’egocentrismo non c’è molto da dire: Salvatore Adduce si fa le interviste doppie da solo e si paragona a Obama per giustificare perché, pur essendo nato a Ferrandina (provincia di Matera), si è candidato nella città dei sassi dove è stato eletto sindaco nel 2010.
Salvatore Adduce ha il physique du rôle del comandante in capo. Lo aiuta anche la testa rasata come una palla di bigliardo, e anch’essa dà una mano nel costruirsi un’immagine. Il fare autoritario di quel Capo che il primo cittadino di Matera si è trovato conficcato nel cognome, non gli manca, ed è per questo che ci occupiamo di lui, primo cittadino di una località nota nel mondo per le sue bellezze naturali e per essere stato il set del famoso film di Mel Gibson The Passion.
Arriva il circo Moira Orfei e l’occasione è ghiotta per questo sindaco per alzare il polverone e guadagnarsi qualche titolo sui giornali: “Gli spettacoli circensi che utilizzano gli animali sono diseducativi per i grandi e i piccoli. Gli animali sono continuamente ridicolizzati e, durante le prove, sottoposti ad ogni tipo di crudeltà. Per queste ragioni utilizzeremo tutti i nostri mezzi a disposizione perché sia vietato su tutto il territorio comunale l’attendamento di circhi che usano animali nei loro spettacoli”. Nonostante l’attività dei circhi sia regolamentata dallo Stato, Adduce vorrebbe dettare legge lui. La prende alla larga, ma per arrivare a far sloggiare i circhi: “Una città che si fregia del simbolo di città della pace e dei diritti umani non può far finta di nulla di fronte a queste crudeltà sugli animali. E la presenza di un circo che propone questi spettacolo non è neanche coerente con la sfida che abbiamo davanti di candidare Matera a capitale europea della cultura 2019. Infatti, la stragrande maggioranza dei Paesi europei ormai rifiutano gli spettacoli circensi con gli animali”.
Spara, Salvatore Adduce. Spara a raffica. E non si cura di dove vadano a finire i proiettili. A lui basta fare molto rumore, un po’ di fuochi d’artificio, non gli interessa se qualcuno viene ferito. E men che meno è interessato a verificare la fondatezza delle sue “sparate”.
1) “Utilizzeremo tutti i mezzi a disposizione…”: riponga la pistola nella fondina, signor Sindaco. Un Comune non può vietare (e lei, che è anche parlamentare, dovrebbe saperlo) ciò che una legge dello Stato autorizza, ed anzi finanzia (attraverso il FUS). Anche il sito animalista GeaPress è stato costretto a riconoscere che “I circensi, però, hanno ragione. Non sul principio di detenere gli animali, ma sul fatto che un Sindaco non possa impedire l’attendamento”.
2) “Gli animali sono continuamente ridicolizzati e durante le prove sottoposti ad ogni tipo di crudeltà”: chi sia più ridicolo in questo teatrino lo lasciamo giudicare ai lettori e ai cittadini di Matera, di certo Adduce dovrebbe poter dimostrare ciò che afferma, e cioè che gli animali sarebbero sottoposti “ad ogni tipo di crudeltà durante le prove”. Ha visto violenze perpetrate sugli animali del circo Moira Orfei? Se sì le mostri, altrimenti taccia per sempre.
Ma a farlo tacere ci ha pensato la commissione pubblico spettacolo che, dopo avere effettuato il sopralluogo al circo, ha sentenziato: può lavorare. Gli animali stanno bene, altroché sottoposti a crudeltà. Smentendo così clamorosamente il sindaco.
Purtroppo però il circo ha dovuto lavorare, in maniera penalizzante, in un’area periferica e privata, perché il Comune non ne ha una (come prescrive invece la legge) in quanto è gestito da un sindaco “animalista” (che proprio per questo non rappresenta tutti i suoi concittadini). Davanti al fracasso mediatico del sindaco, Walter Nones (Moira Orfei) si è limitato a ribadire l’essenziale: “Una legge, la 337 del 1968, riconosce la funzione sociale dei circhi, ne tutela l’attività obbligando i Comuni ad avere un’area per gli spettacoli viaggianti: area che il Comune di Matera non ha predisposto. Il sindaco Adduce non ha il potere di vietare alcunchè, a meno che non diventi presidente del Consiglio e modifichi la legge per decreto o in altro modo”.
Anche i cittadini di Matera si sono rivoltati contro il loro sindaco, e uno in particolare gliele ha cantate: il blogger materano Donato Mola ha verificato di persona come tratta gli animali il circo Moira Orfei. Ecco il suo racconto:
“Raggiungere l’area in via La Martella è scomodo per l’elevato traffico veicolare che questo comporta. Ma va bene.
Ciò che più mi ha colpito è che proprio a causa della mancanza di un’area comunale adeguatamente attrezzata per questo genere di eventi in concomitanza con gli spettacoli, il parcheggio e le manovre che le auto sono costrette a inventarsi, mettono a rischi l’incolumità dei numerosi bambini presenti, in auto e sopratutto, fuori dalle auto.
La questione animali(sti).
Stefano Orfei, figlio della nota Moira, che pure ha presenziato allo spettacolo. Ha portato in scena il suo numero, con ben 8 tigri ed un leone. Il numero che da il titolo all’intero tour circense (il bacio del Leone).
Il felino in questione è un bellissimo animale, del colore di qualsiasi altro Leone. Niente bianco e niente imbiancatura (come alcuni hanno detto). Così pure per due delle otto tigri, queste si di colore bianco, ma che non avevano nessuna “polvere” addosso, tranne qualche truciolo di legno o segatura.
Il direttore del circo, entrando nella gabbia delle fiere, ha rassicurato i presenti sul fatto che “nessuna droga” viene somministrata agli animali, questo sì, metterebbe a repentaglio l’addestratore/domatore, dal momento che l’imprevedibilità di un animale narcotizzato è sì pericolosa. Ha anche raccontato che Stefano, è cresciuto con questi animali, coi quali ha sviluppato un rapporto di affetto.
La stessa “frusta” che utilizza, viene appunto usata non per percuotere gli animali, ma quasi fosse una emanazione del braccio, e l’ho vista usare solo per dirigere gli animali.
L’impressione generale che ne ho ricavato è stato di un bellissimo spettacolo, di tenore questo sì europeo (lo spettacolo di Stefano è stato premiato tre volte al festival del Circo di Montecarlo), non come le cattiverie gratuite, pregiudiziali, e sopratutto irrispettose verso un Circo di onesti professionisti – lavoratori, che ho letto sui giornali questa mattina.
Gli animali: un pappagallo, i cavalli, i pinguini, gli ippopotami, i cammelli i cavalli, alla fine hanno semplicemente fatto delle “passerelle”. Mai sono stati coinvolti in situazioni che li potevano vedere ridicolizzati. Al contrario piuttosto, quando erano coinvolti in numeri “da circo”, le situazioni create rendevano ridicoli gli esseri umani (i clown coi quali gli animali interagivano) e facevano “tenerezza” ai più piccoli, che hanno avuto modo di vedere e scoprire, animali che hanno visto solo sui libri.
Sulla professionalità del circo di Moira Orfei: una signora presente in tribuna, al termine dello spettacolo mi ha raccontato la sua esperienza: ho acquistato due biglietti per la tribuna, ma quando hanno visto la mia bimba invalida, mi hanno con grande discrezione accompagnata in prima fila nelle poltrone.
Solo un’ultima cosa. Una persona, titolare di un negozio in via Nazionale, la cui unica “colpa” è stata quella di affiggere un manifesto del circo sulla sua vetrina, ha ricevuto danneggiamenti alla sua proprietà dai cosiddetti “animalisti”. Ha sporto denuncia contro ignoti. Immagino che sia capitato anche ad altri negozianti.
Direi che, come capitale europea della cultura, siamo messi male. Ma siamo messi ancora peggio con questa amministrazione, rappresentata da un sindaco che, anche solo per questioni demagogiche o per “raggranellare qualche consenso in più” (e l’applauso di solidarietà al direttore del circo lo ha testimoniato), non esita a schierarsi dalla parte dei più sinistri e intolleranti (e in questo caso pure violenti) animalisti.
Alla luce di tutto questo, sono stato contento di vedere presente e divertitissima, la vice sindaco Maria Pistone, in prima fila coi suoi bambini. Adduce, secondo me, dovrebbe scusarsi prima che coi Suoi cittadini cui ha reso uno scomodo servizio, anche con la signora Orfei e con quanti ha a mio parere offeso con le sue parole grevi”.