Per ora sono due circhi, i primi, che in Inghilterra impiegano animali nei loro spettacoli e che hanno ottenuto la licenza formale dalla Defra, la commissione del ministero dell’Agricoltura che sovrintende il settore. E, quel che conta, è che i due circhi, Jolly’s Circus e Mondao, hanno raggiunto questo traguardo superando i severissimi standard fissati per garantire il benessere degli animali, segno che la realtà è ben diversa da quella che viene raccontata dai soliti noti con campagne aggressive e assillanti.
E’ una notizia clamorosa e positivissima per tutto il mondo del circo quella che pubblichiamo in anteprima grazie alla anticipazione che ci arriva da Francesco Mocellin, rappresentante dell’Ente Nazionale Circhi in seno all’Eca. Anzi, è doppiamente positiva: non solo perché il governo dimostra così di essere tornato sui propri passi, visto che a seguito delle enormi e continuative pressioni delle organizzazioni animaliste, ultimamente sembrava che il divieto agli animali nei circhi fosse ormai cosa fatta, ma anche perché la strada seguita in Inghilterra non è quella di inginocchiarsi davanti a chi grida più forte, ma è invece quella delle verifiche scientifiche, non dei veti di principio, insomma, che poi – guarda caso – si dovrebbero applicare solo sui circhi.
Se infatti si dimostra con analisi e verifiche oggettive “sul campo” che benessere degli animali e loro utilizzo nei circhi vanno di pari passo, perché ci si dovrebbe privare di una tradizione secolare che unisce arte, cultura, sapiente ammaestramento? Qui sta il punto – regolamentare e non vietare – che European Circus Association e Pawsi (Performing Animals Welfare Standards International) sono riuscite a far comprendere alle autorità inglesi e dunque di questo risultato va dato merito a entrambe le sigle. Se l’Eca è ormai familiare anche ai circhi italiani, e assolutamente nota e decisiva è stata negli ultimi anni nel mettere a segno una serie di conquiste a favore dei circhi, meno conosciuta è forse la Pawsi. Chief executive officer di questa realtà è un personaggio internazionale di primo piano, noto ben oltre i confini del Regno Unito, cioè Rona Brown, che è anche responsabile dell’Animals Working Group dell’Eca. E’ una famosissima e preparata addestratrice di animali di varie specie (leoni, leopardi, uccelli, tassi), anche se molto esperta in particolare in grandi primati ed elefanti asiatici, ed ha messo le sue doti anche a servizio del cinema. Due titoli su tutti: Anna and the King, nel quale Rona ha lavorato con elefanti e coccodrilli e Gorilla nella nebbia, dove ha fatto “recitare” gorilla e scimpanzè.
L’ultima pellicola che l’ha vista impegnata riguarda Charles Darwin e il tema della creazione, e la si è vista impegnata con oranghi, volpi, conigli, uccelli e altri animali. Nel suo paese tiene anche un corso per ottenere la qualifica di formatore di animali.
Che dire. Spesso e volentieri la stampa italiana cita a sproposito il Regno Unito come un Paese proibizionista in fatto di circhi con animali. Ma così non è. Anzi, il governo di Cameron sembra sempre più convinto che la legislazione in materia di animali debba far tesoro delle evidenze scientifiche e non dei preconcetti animalisti.