Così con la moglie e i figli è andato al circo “per parlare con la “direttrice” presumo, una signora dai modi garbati”, quando “le luci dei riflettori erano spente”. Ecco le sue considerazioni: “Io non nego che in passato, e non parlo del circo visto oggi, vi siano stati maltrattamenti di animali. Orsi picchiati in spettacoli russi, addestramenti fatti in maniera barbara…. Ho sempre pensato che i circensi, e magari alcuni lo fanno, sfruttassero gli animali. Mi sono dovuto ricredere perché oggi con umanità ci hanno aperto le porte, così come le aprono alle varie associazioni che vogliano visionare lo stato degli animali. Addestramento: la tipologia d’addestramento da me riscontrata è quella del riflesso condizionato. Il caro e vecchio Ivan Pavlov… Dunque attraverso esercizio-ricompensa gli animali sotto forma di gioco imparano mansioni atte allo spettacolo. Gli animali, hanno una socialità sviluppata e benché al di fuori del loro habitat gli addestratori hanno ricreato un equilibrio al fine di compensare quella che è l’indole e l’istinto. Lo facciamo anche noi con i cani, con i volatili, con i compagni animali di tutti i giorni. Ho visto la famigerata frusta, atta a divenire l’estensione del braccio per dare il comando a molti animali, non per infierire sugli stessi. Ho visto lo sguardo dei leoni, ho visto il rapporto con i circensi al di fuori dello spettacolo… ed ho visto lo stesso amore che ho io per i miei animali”. La conclusione che questo attento e non prevenuto visitatore trae, va però al di là di Rovereto, e merita di essere ribadita perché ha molto a che fare col dibattito in corso sul Ddl 2287-bis: “Sarebbe innaturale portare via quelle creature, inadatte alla vita naturale poiché nate in cattività e contaminate dall’uomo con il quale hanno uno splendido legame. Sarebbe come lasciare un bambino in un bosco e pretendere che questi sopravviva. I circensi vendono sogni, questo è lo scopo del circo… trovare il bambino interiore che in quelle due ore di spettacolo possa dimenticarsi di tutto lo stress ed il disagio che la vita frenetica di oggi impone. Gli animali si esibiscono sotto forma di gioco e questo non li stressa, li aiuta a rimanere in forma ed equilibrati… Dunque prima di spalare sentenze come è facile fare nascosti dietro un monitor io dico: provate, andate, chiedete, vedete. Io ho visto e mi sono fatto una mia opinione. E volevo condividerla con voi concittadini. Martedì andrò a vedere lo spettacolo. E mi farò un’idea ulteriore. Ma quello che ho visto oggi era amore da parte di uomini per gli animali… che vivono in cattività come noi”.
Non è l’unica testimonianza del genere che si può leggere sullo stesso gruppo Facebook. Aprire le porte, spiegare, mostrare, dialogare, si dimostra la scelta vincente. Quando gli animalisti hanno sparato le solite cartucce, la risposta del circo è stata: “Non nascondiamo nulla, chi vuole può venire a verificare”. Appunto.