Quella che segue è la dichiarazione del presidente Antonio Buccioni inviata questo pomeriggio alle agenzie di stampa.
Mentre in Italia si tornano ad evocare scenari di talebanesimo ideologico in ordine alla graduale eliminazione degli animali dai circhi, la più prestigiosa manifestazione mondiale dedicata al circo, il Festival Internazionale di Monte Carlo, ha appena tributato un autentico trionfo alla performance dell’ammaestratore Martin Lacey, uscito dall’ultima edizione dell’evento monegasco con ben due premi per il suo numero con 26 felini: il Clown d’Oro e un Premio Straordinario della Giuria, istituito per la prima volta, in 43 edizioni, proprio per sottolineare l’alto valore della esibizione artistica.
Nel corso del “question time” odierno alla Camera, il ministro ai Beni e attività culturali Alberto Bonisoli ha ribadito la sua volontà di procedere alla “graduale eliminazione degli animali dai circhi”.
Se il Governo dovesse incamminarsi in questa direzione, ci troveremmo di fronte alla prospettiva di vedere il nostro Paese e la nostra Cultura relegati su acritiche posizioni pregne di furore ideologico e prive di valenza scientifica, confinando inevitabilmente lo spettacolo italiano in un’ottica di provincialismo nel senso più deteriore del termine, uccidendo un settore che in Italia vanta una storia secolare, una tradizione prestigiosa, e che costituisce un valore economico diretto e dell’indotto per migliaia di persone e aziende. Una prospettiva drammatica, oltre che anti-democratica, che aprirebbe scenari difficilmente gestibili anzitutto per i destinatari principali del divieto, ovvero gli animali, nati in cattività e presenti nei circhi da generazioni, che non potrebbero essere sottratti ai circhi e consegnati nelle mani di soggetti inesperti e strutture ad oggi nemmeno regolamentate.
L’Ente Nazionale Circhi seguirà da vicino questa situazione e si mobiliterà a tutti i livelli per contrastare l’eliminazione degli animali dai circhi.
Antonio Buccioni, presidente Ente Nazionale Circhi