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Il presidente Enc al Tg5: Ringling e il circo italiano

buccioni-tg5-home“Il circo Barnum ha chiuso dopo 146 anni, adesso ci si interroga su quale sia lo stato di salute del mondo circense, soprattutto quello italiano”. Il Tg5 delle 13 oggi ha aperto così un ampio servizio di Manuela Baldi dedicato alla notizia che da due giorni sta facendo il giro dei media di tutto il mondo. L’inviata del Tg Mediaset ha anche intervistato il presidente dell’Ente Nazionale Circhi, nella sede dell’Agis romana: “La situazione italiana è abissalmente diversa perché in Italia da sempre il circo lo fanno le botteghe artigiane, laboratori di creatività, una serie di famiglie storiche che si perpetuano i sani principi del divertimento popolare di padre in figlio, di nonno in nipote”, ha detto Antonio Buccioni. Che ha aggiunto: “Quelli che lo gradiscono lo esigono esattamente come deve essere: una commistione indispensabile di tre elementi, la clownerie, l’acrobatica e gli animali. Non è un caso che uno dei motivi che spinge Ringling a chiudere sia la conseguenza della dismissione degli elefanti che ha provocato una rivolta in buona parte del proprio pubblico.” Nel comunicato stampa ufficiale di Feld Entertainment, infatti, diffuso l’altro ieri, si legge che “la decisione di terminare il tour del circo è stata presa a causa degli alti costi unito ad un calo delle vendite dei biglietti, rendendo il circo un business insostenibile per l’azienda. Dopo la dismissione degli elefanti dal circo, l’azienda ha registrato un calo delle vendite dei biglietti superiore a quello che avrebbe potuto essere previsto”.
Tornando al Tg5, l’inviata ha concluso ponendo il problema delle aree destinate al circo in Italia, e Buccioni ha commentato: “A Parigi sono installati una ventina di complessi nei siti più belli di quella città, così come in Spagna e in Germania, mentre in Italia tutto questo non è successo”.