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Il più grande giocoliere del mondo

Gianluca Repetto, autore di Il più grande giocoliere del mondo, è nato il 22/02/72 in quel di Genova e vive ad Alba (CN). Da sempre appassionato di circo, magia e simili (nonno Mario faceva sempre giochi di prestigio che lasciavano a bocca aperta il piccolo Gian), si è avvicinato da protagonista a questo mondo solo nel 1999, partecipando ad un corso di teatro di strada della durata di 8 mesi. Prima che questa passione diventasse la sua principale occupazione, ha lavorato in varie scuole in qualità di assistente all’autonomia di ragazzi disabili e come animatore di vari doposcuola e centri estivi.
I precedenti racconti pubblicati su www.circo.it.


Il più grande giocoliere del mondo

C’era davvero una volta un piccolo bambino. Il bambino era piccolo semplicemente perché era appena nato. Mamma e papà erano due artisti del circo, giocolieri, equilibristi, acrobati, clown… e anche di più. Mamma si chiamava Giulia, papà, invece, Alberto. Il piccolino… sono, cioè ero, io: Enrico.

I miei mi dicono sempre che, quando sono nato io, faceva un freddo cane e non perché era inverno… ma perché eravamo in Russia, in giro con il circo Fedasewsky… Eh? Che nome è mai questo?!? Pensate che era pure un circo importante! FINALMENTE NELLA VOSTRA CITTA’: IL CIRCO FEDASEWSKY… così recitavano i manifesti… O MAMMA!…recitavo io.

Per fortuna siamo rimasti poco al freddo, perché siamo tornati presto in Italia, a casa degli zii… nelle montagne sopra Bergamo… beh! Neanche lì faceva molto caldo.

Pensate che, nonostante mamma e papà lo facessero tutti i giorni per lavoro, a me era proibito esercitarmi nell’arte della giocoleria, perché, dicevano, non ci si campava.

Beh! Sapete che facevo io? Mi esercitavo di nascosto. Ma ero piccolo! A quattro anni da solo, senza un maestro, cosa volete che facessi di speciale?

Quando avevo cinque anni papà, sulla via della rassegnazione, mi regalò 3 piccole palle e mi disse: ECCO, RAGAZZO MIO, ARRANGIATI! Ed io qualcosa cominciai ad arrangiare.

Mamma e papà se ne fecero una ragione e cominciarono a coinvolgermi nel loro lavoro… fin troppo, direi… dovevo aiutarli a montare, smontare, portare, pulire… e poi… lunghi e interminabili allenamenti, prove ed esercizi. Dal giocare semplicemente prima con una pallina poi con due, imparai a giocolare con tre.

Mi allenavo in solitudine sotto il tendone. Ogni giorno, almeno 10 ore di allenamento.

Papà veniva a trovarmi alle 10 del mattino, mi dava un consiglio, un bacio in fronte, un BRAVO! E se ne andava.

Cominciavo ad esercitarmi tutte le mattine alle 8 in punto e terminavo alle 19, con un’ora di pausa-pranzo dall’una alle due.

Tutti i giorni, anche il sabato e la domenica. Nessuna tregua, nessuna vacanza.

Solo di sera, dopo cena, avevo modo di staccare, di pensare e fare qualcosaltro… Non che non mi piacesse giocolare… anzi!!!!

Ma a volte mi veniva da pensare agli altri bambini, a cosa facessero di solito e come si divertissero. Sì! Mi sentivo effettivamente un pochino isolato, al di fuori del mondo… solo e ignorante… ignoravo il mondo esterno al circo.

Poi, un giorno, arrivò lui.

Arrivò presto, saranno state le 9. Era già un’ora che mi allenavo. Apparve come dal nulla. Forse ero troppo concentrato nell’esercizio, ma non lo sentii proprio arrivare.

CIAO! Sobbalzai…OH! Gridai… BUONGIORNO!… Risposi al saluto. E’ DA UN PO’ CHE TI GUARDO! SEI BRAVO! Io lo guardai dritto negli occhi e, fiero di me… RIESCO ANCHE CON QUATTRO…

Dissi, prendendo una quarta pallina e dimostrandogli che era pura verità.

SEI MAGICO! Disse lui. NO! PIUTTOSTO, LEI E’ MAGICO!

L’avevo riconosciuto! Fino a quel momento avevo visto solo delle sue foto sui giornali… Houdini, il grande mago, l’artista della fuga.

UN POCHINO! Rispose lui sorridendo. Si sedette in un angolo ed io ricominciai ad allenarmi.

Alle 10 arrivò papà: consiglio, bacio in fronte, BRAVO! e… niente! Mi voltai verso Houdini… Non c’era più.

Tornò dopo pranzo. Anzi! Era sotto il tendone che mi aspettava… seduto dove era la mattina.

CIAO! Mi disse, alzandosi in piedi. BUONGIORNO! Risposi. Si risedette, con un leggero inchino.

Cominciai ad allenarmi. Poi lui parlò. SAI… PENSO DAVVERO CHE TU SIA MAGICO!

SEI UN BAMBINO, CON L’IMPEGNO E LA FORZA DI UN GRANDE… MA SEI PUR SEMPRE UN BAMBINO.

GIOCHI! GIOCHI TUTTO IL GIORNO! HAI UNA PASSIONE INFINITA PER QUELLO CHE FAI! E QUESTA PASSIONE TI SPINGE AD ALLENARTI SEMPRE, CON RIGORE E SERIETA’. PASSIONE PER IL CIRCO, PER LA GIOCOLERIA.

AMORE! L’AMORE CHE PROVI PER TUO PAPA’… SI VEDE CHE TU ASPETTI OGNI GIORNO LE DIECI DEL MATTINO PER QUEI CINQUE MINUTI CON TUO PAPA’, UN CONSIGLIO SU COME MIGLIORARE, UN BACIO AFFETTUOSO E UN APPREZZAMENTO SICURAMENTE SINCERO “BRAVO!”… E’ UN UOMO DURO, CON UNA VITA DURA ALLE SPALLE… MA HA IL CUORE PIENO DI ORGOGLIO PER IL PROPRIO AMATO FIGLIO…

MI PIACE IL TUO SORRISO, UN SORRISO DI SODDISFAZIONE, FATTO DI GIOIA PURA E DI PIACERE PER I PICCOLI TRAGUARDI CHE CONSEGUI, PER LE PICCOLE COSE…

POSSO DARTI UN CONSIGLIO?

Al limite della commozione… SI’… CERTO!!!

…RIMANI COSI’, RIMANI BAMBINO PIU’ CHE PUOI… SOPRATTUTTO NEL CUORE E NELLA MENTE. E SE QUESTA TUA PASSIONE DIVENTERA’ ANCHE IL TUO LAVORO, LA TUA VITA… ALLORA SARA’ LA PIU’ GRANDE FORTUNA CHE TI POSSA CAPITARE.

E POI… PENSA CHE PROPRIO FACENDO QUESTO MESTIERE HO INCONTRATO LA MIA STRAORDINARIA E STRA-AMATA MOGLIETTINA.

LA MAGIA E’ LA MIA VITA E ANCHE LA MIA FORTUNA… LA MIA VITA E’ MAGIA… FA CHE LA TUA VITA SIA MAGIA!!!

Io lo guardai con occhi sognanti e dalla mia bocca uscì un timido e strozzato: GRAZIE!

Mi voltai per ricominciare i miei esercizi… ma diedi ancora un’occhiata indietro e… era scomparso…

Quella notte feci un sogno: ero nel bel mezzo della pista di un circo gigantesco… migliaia di persone mi acclamavano, gridavano e battevano le mani più che potevano… il direttore, intanto, mi presentava come

ENRICO RASTELLI

IL PIU’ GRANDE GIOCOLIERE DEL MONDO

Il mattino dopo iniziai ad allenarmi alle 7. Alle 10 papà, consiglio, bacio, BRAVO!

E… Io che lascio le palline giù e gli corro incontro e lo abbraccio e gli dico: GRAZIE.

Una lacrima leggera scivolò lungo la sua guancia…

Verso le 11 riapparve Houdini:

CIAO!

BUONGIORNO!

Lui: A VOLTE I SOGNI SI AVVERANO… PRESTO O TARDI… PERO’ E’ NECESSARIO VOLERLO, DESIDERARLO CON TUTTO IL CUORE…

Non feci in tempo a ringraziarlo. Houdini era già scomparso con un lampo accecante… per sempre!

Una grande uscita di scena di un grande mago. Passarono gli anni, mi allenai duramente, imparai a giocolare con gli oggetti più strani, viaggiai moltissimo in giro per il mondo, lavorai nei circhi più importanti, conobbi tantissime persone, colleghi, colleghe, appassionati o semplici spettatori, di qualcuno divenni anche amico, di qualcuna invece qualcosa di più… portando sempre con me, nel mio cuore, il ricordo di Houdini, lo stimolo che mi ha donato, e il mio sogno…

E oggi, a 29 anni compiuti da poco, se alzo gli occhi dal foglio su cui sto scrivendo e guardo la targa “1° PREMIO PER LA SPETTACOLARITA’ ANNO 1924” so che Houdini, da qualche parte, mi sta sorridendo.

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