Nel pomeriggio di oggi si riunisce il Consiglio comunale di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, per decidere in merito ad un regolamento che intende vietare l’attività dei circhi con animali, e dunque in Italia dei circhi tout court.
Il Comune in questione non tiene in nessuna considerazione la legge che regola l’attività dei circhi. Primo perché all’art. 9 stabilisce che i regolamenti si modificano “sentite le associazioni di categoria”, mentre l’amministrazione ha fatto tutto da sola. Sarebbe come se gli ambulanti si vedessero cambiare il regolamento del mercato settimanale di punto in bianco senza nessuna concertazione.
Secondo, perché l’art. 1 della stessa legge recita: “Lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore”. Basterebbe questo per mettere in guardia anche amministratori che fanno carta straccia della legge: il potere regolamentare dei Comuni non può mai porsi in contrasto con una norma statale sulla medesima materia, sulla base del principio costituzionale della gerarchia delle fonti di diritto.
Ci sono sentenze su sentenze di Tar che richiamano questo principio e annullano gli atti amministrativi di divieto assunti dai Comuni nei confronti dei circhi. La prima risale al 1994 ed è del Tar di Trento, l’ultima dello scorso maggio è proprio del Tar dell’Emilia Romagna, sezione di Parma. Essa ha ribadito che nell’esercizio delle loro funzioni di polizia veterinaria e delle competenze riconosciute da altre fonti normative, i comuni possono sì dettare norme volte ad assicurare adeguate condizioni di igiene e anche di tutela degli animali da maltrattamenti, ma non hanno al contempo titolo ad introdurre divieti generalizzati di spettacoli che sull’uso degli animali si fondino, perché ciò implicherebbe un insanabile contrasto con la legge n. 337 del 1968, che attraverso l’attività circense ammette proprio l’impiego di animali a fini di spettacolo.
Ma il Comune di San Lazzaro di Savena spenderà i soldi dei cittadini per affrontare una causa persa in partenza.
L’Ente Nazionale Circhi, in vista del Consiglio comunale che si tiene oggi alle 18, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio comunale e ai capigruppo per metterli in guardia circa lo svolgimento dei fatti e il voto che sono chiamati ad esprimere. Il circo Medrano, che ha già iniziato le affissioni e si prepara a montare il tendone a San Lazzaro di Savena, in caso di diniego presenterà ricorso al Tar e chiederà all’Amministrazione comunale il risarcimento dei danni subiti.