Dall’avvocato Francesco Mocellin riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa relativo al caso del circo Miranda Orfei, fatto oggetto di una denuncia della Lav e condannato per “maltrattamenti”. Ma la storia vera la racconta Mocellin, che annuncia anche di aver ricevuto incarico per impugnare la sentenza di primo grado davanti alla Corte d’Appello, in quanto sarebbero “totalmente assenti risultanze istruttorie diverse dalle mere prospettazioni contenute nell’atto di denuncia e querela della L.A.V. a supporto della tesi accusatoria”.
Lo scorso mese di aprile la “Lega Antivivisezione” aveva cercato di dare risalto alla notizia dell’avvenuta condanna del “Circo Miranda Orfei” da parte del Tribunale di Como per il reato di maltrattamento di animali che sarebbe stato compiuto nel corso della permanenza del circo a Como durante le festività natalizie 2008/2009.
In realtà, la condanna è stata comminata all’amministratore che all’epoca risultava in carica (oggi è stato sostituito) e, per di più, in contumacia dello stesso per ragioni legate alla notifica del decreto di citazione a giudizio.
Inoltre, la stessa sentenza di primo grado – nonostante praticamente l’imputato non abbia avuto la concreta possibilità di elaborare un’effettiva linea difensiva – ridimensiona in modo sostanziale la prospettazione della parte civile (la L.A.V., appunto) perché riqualifica il reato di cui all’art. 544 ter del codice penale nell’assai meno grave contravvenzione ex art. 727 secondo comma c.p. così come modificato dalla L. 189/2004.
Ciò premesso, lo scrivente legale è stato incaricato in ogni caso di interporre gravame avanti la Corte d’Appello di Milano avverso la sunnominata sentenza sulla scorta dell’assenza totale di risultanze istruttorie diverse dalle mere prospettazioni contenute nell’atto di denuncia e querela della L.A.V. a supporto della tesi accusatoria.
Si attende la fissazione dell’udienza.
Bassano del Grappa, 9 settembre 2013.
Avv. Francesco Mocellin