La battaglia giudiziaria che ha coinvolto il Circo Martin, della famiglia Martino, è durata oltre due anni, dal 2014, anno in cui il Circo era nel territorio sardo.
La LAV (Lega antivivisezione), dal 2014, ha promosso ed alimentato con foga un vero e proprio attacco contro il Circo Martin, facendolo oggetto di una campagna denigratoria ed infamante, combattuta anche sul piano giudiziario, oltre che mediatico.
La parola fine a questa vicenda è stata scritta in questi giorni dal Tribunale di Cagliari (GUP dott.ssa E. Ferrarese – nr 2776/14) che ha dichiarato la totale infondatezza dei fatti.
Con un decreto ricco di un’ampia motivazione, approfondito e dettagliato, il Tribunale ha vagliato ogni ipotesi accusatoria, sancendone l’infondatezza, accogliendo così la richiesta di archiviazione formulata dallo stesso PM, dott. De Angelis, contro cui aveva proposto opposizione la LAV.
Va ricordato che le denunce sporte nel 2014, con ripetuta insistenza dalla LAV ebbero una vasta eco, sia mediatica, sia politica, addirittura in ambito parlamentare, dove fu presentata un’interrogazione (interrogazione n. 4‐10143 della Dep. Chiara Gagnarli).
All’epoca, la sig.ra Vittoria Brambilla, già Ministro e parlamentare, rilasciò delle dichiarazioni tanto gravi quanto infondate: “Il Circo Martin è un vero e proprio inferno per gli
animali che vi sono sfruttati”. Queste affermazioni si sono quindi rivelate false e temerarie.
Adesso che Giustizia è stata fatta è ora che si restituisca al Circo Martin ed alla famiglia Martino la dovuta onorabilità, così a lungo e così ingiustamente calpestata.
L’avv. Benedetto Valerio, del Foro di Cassino, difensore del sig. Eusanio Martino si dichiara “molto soddisfatto di questa pronuncia, che ristabilisce la verità e permette al mio assistito di guardare con maggiore serenità e fiducia al proprio futuro, lavorativo
e familiare. Nel frattempo si festeggia insieme alla famiglia Martino questo meritato successo, poi, subito dopo si penserà ad opportune azioni giudiziarie per essere ripagati dei tanti torti ed offese subite”.
Commenta a caldo anche il presidente Enc, Antonio Buccioni: “Nell’espressione coniata da qualche settimana, “cronache di un’Italia che non ci piace”, senza enfasi ma con sincerità, si leva quotidianamente il grido di una Categoria di dispensatori di serenità e di sorrisi che, nel contesto nazionale, risulta mortificata, offesa e violentata senza ragione alcuna. Nessuno riparerà fino in fondo al danno psicologico, morale e materiale cagionato alla famiglia Martino”.
Cronache di un’Italia che non ci piace