La notizia coglie tutti di sorpresa e fa calare un velo di profonda tristezza: è mancato Egidio Palmiri, figura di riferimento del Circo italiano, per vari decenni presidente dell’Associazione di categoria, fondatore e guida dell’Accademia d’Arte Circense, ma lungo sarebbe l’elenco di tutto ciò che ha creato e che lo ha visto protagonista.
Nato a Vado Ligure il 28 luglio 1923, la sua esperienza artistica si forma con le tournées nei grandi circhi tedeschi, passa attraverso i più prestigiosi teatri di varietà e, alla fine degli anni ’40, insieme ai fratelli dà vita all’arena italiana, con spettacoli che fanno parlare la stampa del tempo per numeri quali il “bolide umano” e il tuffo nel vuoto.
L’Original Palmiri conquista le copertine dei periodici italiani grazie al vertiginoso numero dei “centauri” in coppia con il fratello Giovanni: un esercizio effettuato ad un’altezza di venti metri dal suolo con una moto che traina due trapezi su un binario circolare metallico, dove due artisti eseguono delle spericolate evoluzioni.
Negli anni ’50 Palmiri apre il “circo-varietà”, una novità assoluta nel nostro Paese, in cui alla pista viene sostituito un palcoscenico con attrazioni circensi e di rivista della massima qualità. Ben presto il circo acquista notorietà e costituisce il trampolino di lancio per i maggiori artisti italiani dell’epoca, fra i quali i Nicolodi, i Larible, i Nones e i Merzari.
Nel 1957 si associa al maggiore circo danese e fonda il “Palmiri-Benneweis”, che rimane attivo fino al 1967.
Nel 1952 diventa presidente dell’Ente Nazionale Circhi, carica che mantiene fino al 2009.
Ha anche fondato e diretto, quasi ininterrottamente, la rivista “Circo”. Nel 1988 ha fondato l’Accademia d’Arte Circense.
Nel 1968 Giulio Andreotti gli fa conferire l’onorificenza di Commendatore e nel 2012 Berlusconi gli fa conferire l’onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica italiana.
Sono solo i primi convulsi ricordi, ma al grande Palmiri dedicheremo tutti gli approfondimenti che merita.
Il cordoglio del Presidente Buccioni, del Consiglio direttivo, dell’Ente Nazionale Circhi, della redazione di Circo.it ma anche di tutto il Circo, non solo italiano, a Ivana, ai parenti tutti, ai suoi amati ragazzi, istruttori e al direttore dell’Accademia d’Arte Circense, Andrea Togni.