TORINO. «La prima volta che ho messo piede in una scuola di arti circensi non sapevo bene cosa avrei trovato. Avevo diciannove anni, arrivavo dal mondo della danza e credevo che il circo fosse clown, acrobati e poco di più. Quando mi misero in classe con bambini di dodici anni, capii che avevo ancora tanto da imparare». A quasi dieci anni da quell’iniziazione, oggi Ilona Jäntti è una delle artiste circensi più apprezzate d’Europa. Elegante come una danzatrice classica (nel suo curriculum c’è anche una collaborazione con la Royal Opera House) e tenace come un’artista capace di imporre il proprio stile («il circo è circo: mischia molte tecniche, ma il suo linguaggio resta fisico e inimitabile»), la ragazza arriva dalla Finlandia. E non è un caso. Perché proprio lì, nella terra di Aki Kaurismaki e Mika Hakkinen, l’arte circense non solo ha una tradizione lunga più di due secoli, ma nell’ultimo ventennio ha visto una vera esplosione di compagnie apprezzate in tutto il mondo.
Il 27 luglio, all’interno del Castello di Rivoli, che con la Reggia di Venaria Reale, il Castello di Aglié, il Teatro Astra di Torino e il Castello di Racconigi vicino Cuneo, è una delle location dove tra il 17 luglio e il 3 agosto si svolgerà il festival Teatro a Corte, Ilona Jäntti presenterà in prima nazionale uno dei suoi spettacoli più onirici, Muualla. Immersa «in un mondo immaginario, dove tutto cambia in continuazione», circondata da proiezioni di figure fantastiche, l’artista alternerà acrobazie aeree e coreografie a terra, dimostrando due cose: che il confine tra arti circensi e teatro danza è ormai sottilissimo; e che in Finlandia il circo è spesso declinato al femminile. Con la Jäntti, infatti, ad animare il festival ci saranno i Circo Aereo diretti dalla regista e coreografa Sanna Silvennoinen (che il 18 luglio al Teatro Astra presenta The Pianist con Thomas Monkton) e le cinque ragazze acrobate di Zero Gravity Company. Formatasi quattro anni fa, ma già considerata tra le realtà più innovative della scena del Nord Europa, il 25 luglio (Teatro Astra) la compagnia andrà in scena con Pinta, «passo a due» tra una corda appesa al soffitto e una donna, che negli ultimi minuti della performance volteggerà appesa a un filo e sotto lo scroscio di una pioggia battente.
Colpi di scena ed effetti speciali. Artigianali o computerizzati, se ne vedranno tanti in un festival che, oltre al circo, darà spazio anche alla danza e al teatro. E cosi, se la stella della scena coreutica norvegese Ina Christel Johannessen aprirà la rassegna con Again (17 luglio, Teatro Astra), in cui la sua Zero Visibility Corp danza in una scenografia creata con una carta minuziosamente pieghettata che si anima insieme ai ballerini, l’ultimo giorno del festival (3 agosto, Teatro Astra) i francesi Système Castafiore incanteranno con Stand Alone Zone e loro danza fantascientifica. «La realtà virtuale ha cambiato il confine tra ciò che è vero e ciò che è immaginato» spiegano Marcia Barcelos e Karl Biscuit. «In questo lavoro interagiremo con immagini virtuali proiettate su degli schermi. E mettendo in scena un mondo post-apocalittico, daremo vita a una danza in 4D».
Emiliano Coraretti
“Ora anche in Italia il circo fa la corte e il teatro ricambia”, Il Venerdì di Repubblica, 11.07.2014