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Il circo è mobile

Si contendono la mondanità la settimana della moda e la fiera del Salone del Mobile milanese: l’appuntamento con la settimana del design è infatti giunto oramai alla consacrazione internazionale, e ciò che attira appassionati e non per le strade di via Tortona, i vicoli di Brera, il chiostro dell’Università Statale o la zona della stazione di Lambrate sono gli eventi e le mostre organizzate per il cosiddetto “Fuori Salone”, che arreda la città.
Quest’anno la manifestazione si è da poco conclusa con il successo previsto e con due inedite incursioni nel circo. La collezione di Giordana Marchetti (Marchetti Mobilificio d’Arte) “Circus” si ispira alle atmosfere gitane seppur per gli arredi di fisse dimore: il bianco candido richiama il cerone del viso dei clown, le cassettiere prendono spunto dai bauli da viaggio dei circensi e le credenze hanno il colore blu dello chapiteau.
Il mobilio è diventato ancor più circense sul palco del Teatro dell’Arte, sul quale 456 oggetti han volteggiato (nel vero senso della parola) insieme agli artisti coinvolti in DesignDance, messo in scena in collaborazione con la Triennale di Milano: lampade, caffettiere e tavoli danzanti han preso vita in una una performance teatrale davvero acrobatica, che non è sfuggita a Circo.it e che ci auguriamo diventi itinerante in Italia.
Più di 60 gli autori, i tecnici e gli interpreti coinvolti, 30 studenti di NABA (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano) e più di 200 le aziende che hanno partecipano con i loro prodotti alla sfida di questo spettacolo, che trasforma in protagonisti gli oggetti sulla scena, divenuti per l’occasione parlanti, e fa raccontare loro la storia del design italiano, grazie alla drammaturgia e alla regia di Michela Marelli e Francesca Molteni, insieme a Filippo Soldi per i testi, e alle coreografie di Francesco Sgrò con il “Collettivo 320 Chili”, compagnia di circo contemporaneo.
Non resta che esortare circensi del design e designers del circo a sintonizzarsi sulle possibilità future della commistione tra questi due mondi creativi, magari, perché no, proprio per l’edizione 2013 del Fuori Salone meneghino.
Alessandra Borella

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