Performance da brivido, alcune in prima assoluta per la platea di Palermo. Accade in questi giorni al Circo Internazionale Città di Roma. Una storia lunga una vita. A raccontarlo è proprio chi, di questa passione, è cresciuto. Rina Florans, al secolo Bizzarro, nome originario di una delle più illustri famiglie circensi italiane, spiega che lei appartiene «soltanto» alla quarta generazione. «Oggi, in realtà, tra nipoti e pronipoti, siamo già alla sesta. Tutti orgogliosi dei nostri successi».
Uno spettacolo fatto di suspense, luci, suoni e colori ma anche di pericolo e quel pizzico di coraggiosa follia che anima gli artisti del circo. Tutto mixato dentro al tendone del «Circo Internazionale Città di Roma». Proprio alla capitale è stato dedicato perché a Roma il circo rinacque dopo essere stato distrutto dall’alluvione del 1966 a Firenze.
Uno spettacolo che racchiude in sé tante meraviglie. Nonostante il cattivo tempo dei giorni scorsi, il pubblico palermitano ha risposto bene alla proposta del «Città di Roma» attendato in viale dell’Olimpo. Ma la Sicilia è una terra che i Bizzarro conoscono bene. Tutti nati nella grande isola, i Bizzarro. La stessa Rina, infatti, è di Ravanusa. Hanno girato il mondo, «ma nulla è come questa terra», spiega. Un circo che ovunque trionfa. E non importa l’età, perché al circo tutti diventano bambini. Un sentimento misto tra paura e fascino, quando all’apparire dei leoni i più piccoli restano in silenzio. Elisabetta, una delle nipoti di Rina Florans, ha raccolto un’eredità importante. È, infatti, una delle prime e più carismatiche domatrici Italiane, che si esibisce con quattro grandi felini addestrati con dolcezza. Ma tra i coccodrilli e le tigri, ecco apparire fuoco e fiamme. Una nuova attrazione per il pubblico di Palermo che tiene il fiato sospeso per le «bolas», cordicelle in cuoio alle cui estremità sono legate delle sfere che si incendiano. Ma il momento più emozionante arriva alla fine, quando sul trono color fuoco, la temeraria domatrice tiene tra le braccia il leone più grande del gruppo per allattarlo con un adeguato biberon, quasi fosse un innocuo cucciolo.
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