Il cardinal Vegliò è un profondo conoscitore della realtà del circo italiano e da anni il suo incarico alla guida del Pontificio Consiglio lo ha portato a frequentare ed apprezzare la realtà del circo. A lui si deve la spinta decisiva che ha consentito di organizzare la due giorni del circo e dello spettacolo viaggiante, nel 2012, culminata con l’udienza da Benedetto XVI. Portano la sua firma i preziosi messaggi indirizzati alla gente del circo in occasione della “giornata mondiale” e ricordiamo ancora con grande emozione l’intervista concessa a Circo.it nella quale il cardinale definì i circhi “areopaghi dei nostri tempi” e spiegò le ragioni del suo amore per l’arte della pista e in particolare per la figura del clown.
Anche lo scorso anno colse l’occasione della presenza di un altro circo nella capitale, l’American Circus, per partecipare allo spettacolo e per incontrare uno ad uno i suoi protagonisti. Nel libro degli ospiti lasciò scritte queste parole davvero incoraggianti: “Sono stato veramente felice di questo nuovo incontro con gli artisti del circo, dopo la belllissima udienza concessa dal Santo Padre lo scorso 1° dicembre. Vi ringrazio per la gioia che date non solo ai piccoli ma anche a noi grandi. Come sarebbe bello se nel mondo ci fosse più gioia! Anche il Papa ha ricordato l’allegria che voi portate. Sappiate che la Chiesa vi vuole bene: ai piccoli, ai giovani e ai meno giovani che lavorano nello spettacolo viaggiante. Che il Signore Benedica voi tutti e tutte le vostre famiglie”.
Quest’anno, col suo solito stile improntato alla disponibilità, alla semplicità e alla condivisione, ha fatto visita al circo di Moira Orfei a Tor di Quinto. “La prego di voler estendere i miei sentimenti di riconoscenza alla Signora Moira Orfei, ai suoi familiari e a tutti i suoi collaboratori – prosegue il card. Vegliò nella lettera a Buccioni – impegnati in uno spettacolo molto bello e coinvolgente. Nel rinnovarle le espressioni di gratitudine anche da parte di coloro che mi hanno accompagnato, colgo volentieri l’occasione per augurarLe ogni bene del Signore nel Suo servizio e confermarmi, con sentimenti di cordialità”.