|

I sette punti per non far morire lo spettacolo

Grande partecipazione alla manifestazione che si è tenuta questa mattina al Capranichetta di Roma al grido di “spettacolo e beni culturali: ultimo appello”. Le associazioni e i sindacati Agis, Anica, 100 Autori, Federculture, Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, hanno presentato un documento comune in sette punti (al quale hanno aderito anche Anac, Movem, Anart, sindacato nazionale critici cinematografici e sindacato nazionale giornalisti cinematografici) contro i tagli allo spettacolo e i beni culturali e a favore degli interventi indispensabili alla sopravvivenza del settore. “La domanda di cultura, in controtendenza con la caduta generale dei consumi prosegue anche nel 2010 con un trend positivo. Ma, oggi, la potenzialità e la diffusione dell’industria culturale sono fortemente frenate dalle scelte negative del Governo e dalla incapacità della politica di assumersi le sue responsabilità verso il futuro del Paese e la cultura degli italiani”, si legge fra l’altro nel documento.
“Giacciono in Parlamento, frustrando l’impegno di riforma e le aspettative di imprese e lavoratori, i disegni di legge sullo spettacolo dal vivo, sul cinema, le proposte normative sugli ammortizzatori sociali, fortemente condivisi in tutte le Commissioni di merito, ma vanificati dall’assenza di copertura finanziaria da parte del Governo”. Per assicurare la sopravvivenza della cultura e dello spettacolo italiano, i promotori dell’iniziativa chiedono di:
1) riportare il Fondo Unico per lo Spettacolo 2011 almeno al livello del 2008, ossia a 471 milioni di euro;
2) attuare la proroga triennale del tax-credit e del tax-shelter per il cinema, più volte annunciata;
3) abrogare le norme della manovra finanziaria attuata con il decreto legge n.78/2010, convertito con legge n.122/2010, che impongono devastanti limitazioni di spesa agli enti locali ed agli organismi da essi costituiti per attività e servizi culturali, con pesanti e negativi riflessi anche per l’intervento del capitale privato nella gestione dei beni e delle attività culturali;
4) aprire un tavolo ministeriale per concordare le modalità di attivazione di tutti gli strumenti di protezione sociale adattivi al settore, volti a tutelare i lavori stabili e precari dello spettacolo;
5) estendere le agevolazioni comunitarie e nazionali per le Piccole e Medie Imprese alle imprese di spettacolo in possesso dei prescritti requisiti;
6) adeguare e modificare immediatamente i decreti ministeriali relativi allo spettacolo dal vivo che lo spostamento al 31 gennaio 2011 della presentazione delle domande ministeriali rende possibile fin dal 2011;
7) ripristinare i fondi destinati al cinque per mille, ridotti del 75% dal ddl stabilità del 2011.
“Esprimiamo la più viva soddisfazione per il successo della manifestazione unitaria svoltasi oggi a Roma e per l’ampia adesione degli operatori professionali e dei tanti politici presenti al documento in difesa dello spettacolo e dei beni culturali, sottoscritto dalle associazioni e dai sindacati che hanno organizzato l’evento”, commentano il presidente e il vicepresidente dell’Agis, Paolo Protti e Maurizio Roi. “Respingiamo invece con forza – continuano Protti e Roi – le forme di violenza verbale con cui una piccola parte dell’ampia platea ha contestato gli interventi delle deputate Gabriella Carlucci e Emilia De Biasi, alle quali confermiamo stima e gratitudine per l’importante ed eccellente lavoro svolto alla Commissione Cultura della Camera, in favore di una riforma che lo spettacolo dal vivo attende da decenni”.
Il Giornale dello Spettacolo

Short URL: https://www.circo.it/?p=3271

Comments are closed

Archives

Comments recenti