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Gioventù e professionalità al circo Royal

Un tuffo nel passato: Marcello, Franca, Berta e Adriana
Un tuffo nel passato: Marcello, Franca, Berta e Adriana
La conferma ulteriore delle tesi storiche riguardanti le contaminazioni delle arti circensi con altre forme di spettacolo e con le discipline sportive ci arriva dalla ricostruzione degli alberi genealogici delle dinastie circensi. Una di queste è la famiglia Dell’Acqua, che ha iniziato il suo luminoso cammino con Arnaldo Dell’Acqua – promettente ginnasta, nato a Milano – il quale si innamora perdutamente della circense Matilde Travaglia che seguirà nella sua avventura all’interno della pista del circo. Avranno diversi figli e l’unione del primogenito Alberto con Berta Hofmann coinciderà con l’apertura del Circo Impero che negli anni ’30 e ‘40 occuperà un posto di rilievo nello scacchiere circense italiano.
Emanuela e Lulù
Emanuela e Lulù

In quegli anni difficili per via della guerra, la possibilità di eventi nefasti era sempre dietro l’angolo e, infatti, si materializzerà purtroppo il 31 dicembre 1943. Il circo si trovava ad Ortona e fu spostato incautamente a Chieti dove subì un bombardamento devastante. Berta e cinque dei suoi figli purtroppo morirono e si salvarono fortuitamente solo Marcello, Adriana e Oscar. Il circo ovviamente non esisteva più. Alberto si risposò con Latina di Iorio e nacquero Berta, Loris, Franca, Giovanna, Rudy e Arnaldo.
Qui e in basso, due immagini storiche del circo Demar
Qui e in basso, due immagini storiche del circo Demar
Nel 1958 venne alla luce il Circo delle Sorelle Dell’Acqua ancora oggi affettuosamente presente nella memoria degli spettatori del meridione d’Italia e, successivamente, il Circo Demar poi chiuso, fino ad arrivare oggi all’Acquatico Dell’Acqua di Marcello e al Royal di Loris e Rudy.
Il circo Royal è una delle realtà più interessanti del panorama circense italiano. I progressi negli ultimi anni sono stati diversi, grazie alla cura certosina per i particolari e a un nutrito gruppo di famiglia che garantisce buoni numeri fatti in casa. L’apertura in stile charivari dà il via allo show. Il giocoliere con racchette Arnaldo Sibilla con discreto ritmo ed esecuzione prova a scaldare il pubblico. Si prosegue con andamento deciso grazie ai cavalli dal pelo splendente di Ronny Dell’Acqua. A fugare ogni dubbio sull’impronta classica dello spettacolo ci pensa la giovane e graziosa contorsionista Sandy Giannuzzi seguita dalle scale libere di Elder Dell’Acqua a tempo di breakdance.
Si rivede in pista Arnaldo con l’equilibrismo ai monocicli di varie misure. Dimostra anche in questo caso abilità e versatilità.
Enis Dell'Acqua con il grande ippopotamo
Enis Dell’Acqua con il grande ippopotamo
Il successivo e ricco esotico di Enis Dell’Acqua, anticipato dalle odalische all’hula hoop Elison e Sandy, è una di quelle situazioni che indurrebbe i facilmente irritabili animalisti a battere in ritirata, tanta è la cura e la pulizia degli animali visibile anche dai posti più sperduti dello chapiteau.
Si presenta al pubblico a questo punto in versione clown Elder Dell’Acqua. Dalla classica entrata dei pop corn agli sgabelli fino ad arrivare alla gettonatissima orchestra. La mimica e la comicità sembrerebbero ispirate alle gesta di David Larible.
Dopo la consueta pausa destinata al ristoro e alla visita allo zoo si riprende con i leoni di Denny Montico. Fresco di onori e consensi al Festival Internazionale del Circo di Latina dove insieme al fratello Redy è riuscito a portare in gabbia eccezionalmente per l’occasione ben diciassette belve feroci fra leoni e tigri, dimostra padronanza della scena, anche grazie sicuramente agli insegnamenti di papà Gaetano.
I Royal Brothers
I Royal Brothers
A questo punto, sguardi indirizzati al cielo per gustare l’elegante performance al trapezio di Nancy Rossi. Nel 2008 insieme al fratello Terence ha presentato a Latina e in prestigiosi dinner show europei un numero a metà strada fra mano a mano e trapezio washington che ha ottenuto riscontri molto soddisfacenti.
Il rola rola di Terence Giannuzzi prepara tutti al gran finale con i Royal Brothers. Mano a mano rodato e farcito di tecnica e abilità. Premiato a Monte Carlo con un bronzo nel 2011 e al Festival Cinese di Wuqiao. Apprezzabili anche per il coraggio di aver preferito l’Italia rispetto a platee internazionali sicuramente più stimolanti e remunerative. Il piacevole finale, sostenuto da un ottimo impianto luci e audio, riporta in pista tutti gli artisti, compreso il poeta circense Gianni Giannuzzi alias “scarabocchio”.
Il gradimento da parte del pubblico è una iniezione di fiducia importante per un circo che, con l’ingaggio magari di una valente troupe a garantire coralità, finirebbe direttamente nell’olimpo dei grandi.

Michele Casale

L’articolo compare sulla rivista Circo gennaio 2014.