Non importa che ora un grande circo abbia necessità di ragionieri, di contratti pubblicitari, di ufficio stampa, e si sia dato una struttura di piccola industria. L’odore è ancora quello, di selvatico, di trucioli, di pellicce animali umide, di letame e benzina, la confusione è antica e commovente, il richiamo che esercita agisce nel profondo dello spettatore bambino e dello spettatore adulto.
Giovanni Arpino