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Funambolika. Il circo estivo in scena a Pescara

di Massimo Locuratolo

Pescara ospita la settima edizione del Festival Internazionale del Nuovo Circo Funambolika

Pescara ospita la settima edizione di Funambolika

Il calendario estivo 2013 dell’Ente Manifestazioni Pescarese ospita, per il settimo anno consecutivo, Funambolika, ormai divenuto a pieno titolo, grazie alle medaglie conquistate sul campo, il festival italiano verso cui conviene puntare lo sguardo per conoscere gli sviluppi creativi di Nouveau Cirque e clownerie moderna.
Per l’inaugurazione il direttore artistico Raffaele De Ritis ha scelto di proiettare (30 giugno a Spoltore) Mondi lontani (2012), prodotto da James Cameron e concepito per fissare su pellicola alcune performance provenienti da sette produzioni del Cirque du Soleil in scena a Las Vegas. Il lungometraggio non è però da intendersi come un’antologia di numeri filmati: le magiche suggestioni visive rese oggi possibili dalle tecnologie digitali per riprese, montaggio e post-produzione sono state qui impiegate per disegnare una sontuosa cornice fantasy del tutto funzionale alla celebrazione, sullo schermo, della relatività dei limiti oltre i quali un corpo atletico si può spingere, come dell’estro sfrenato dei creativi cui è demandata la responsabilità di coreografia e logiche interne dei numeri, e della sapiente miscela tra emozioni forti, suoni e colori dedicati, e poesia visiva che da sempre rappresentano il marchio di fabbrica del colosso canadese dell’intrattenimento di alto profilo qualitativo.
Los Excéntricos

Los Excéntricos

La sezione dedicata alle svariate forme della clownerie moderna debutta il primo luglio con Rococo bananas, presentato dai Los Excéntricos. Il trio catalano/francese ha saputo mettere a punto una formula teatrale basata sui raccordi storico-narrativi esistenti tra i musicisti eccentrici (un genere che nella loro versione attinge ai repertori storici del music-hall e alle surreali reinterpretazioni degli strumenti musicali attuate da Grock, e più recentemente da Microband) e il clown circense, tra la magia teatrale, il teatro di figura, la slapstick comedy e la giocoleria: il tutto all’interno di una narrazione in cui ogni sviluppo riprende microtrovate dispiegate poco prima, amplificandone l’effetto comico.
Rococo bananas è insomma una bella dimostrazione di come sia possibile teatralizzare modelli non appartenenti alle convenzioni del palcoscenico tradizionale, e ha il pregio di saper diffondere i profumi della dimensione artigianale propria delle compagnie itineranti seicentesche di Commedia dell’Arte i cui componenti, indossando le maschere, raccontavano una storia col linguaggio dei gesti e i trucchi antichissimi della pantomima, suonando e mettendo a frutto le svariate abilità che poi avrebbero consegnato alla pista circolare, senza mai smettere di trattare strumenti, e oggetti di scena, alla guisa di co-protagonisti.
Il 2 luglio è il turno di Bustric

Bustric

La sera del 2 luglio è dedicata a Sergio Bini/Bustric, senza dubbio uno dei più geniali innovatori del panorama comico internazionale. Valente prestigiatore e surreale clown lunare, Bustric mette in scena da 35 anni degli one-man-show in cui le sorprese visive e gli stupori ammirati che la magia teatrale riesce a infondere, i movimenti accennati e danzati, l’affabulazione sospesa e intimista – il tutto interpretato mantenendo un’espressione tra il trasognato e lo svagato, contribuiscono a rievocare, qualsivoglia sia il soggetto dello spettacolo o del singolo numero, atmosfere da varieté per piccolo palcoscenico intrise di vacuità e luci soffuse, di sapori musicali fin de siécle e velluti rossi. Un varieté in grado di suscitare sorrisi discreti che nascono dal cuore e affiorano nello sguardo.
Il 3 luglio, al teatro D’Annunzio, avrà luogo il Gran gala du cirque, realizzato con Alessandro Serena, dal 2008 l’appuntamento caratterizzante di Funambolika, nel corso del quale sarà possibile ammirare alcuni tra i più forti artisti internazionali provenienti, soprattutto, dall’ambiente del Nouveau Cirque.
Forse il numero centrale di quest’anno è Flight of passion, vincitore del Clown d’oro al Festival del Circo di Montecarlo 2009. Le evoluzioni alle cinghie aeree presentate da questa coppia sono state viste dal pubblico di Quidam e di Corteo, due produzioni del Cirque du Soleil, e hanno ispirato James Cameron per la concezione di Mondi lontani. Inoltre, ritornano a Pescara, dopo il trionfale successo di quattro anni fa, i Golden Power, uno dei più emozionanti numeri di forza al mondo e Clown di bronzo al Festival del Circo di Montecarlo 2004.
Alexandre Koblikov

Alexandre Koblikov

La jonglerie è rappresentata da Alexandre Koblikov, artista ucraino scenicamente innovativo e iper-tecnico, a sua volta vincitore del Clown d’argento al Festival del Circo di Montecarlo 2013.
Il pluripremiato Duo Flash presenterà invece un numero acrobatico basato su una messinscena giocata tra danza cadenzata e temerari movimenti sincronizzati venati di simpatici sottotesti umoristici – e qui, chapeau all’autore della scrittura visiva.
Infine, dal Crazy Horse proviene il contorsionista Robert Muraine, medaglia di bronzo al Festival du Cirque de Demain 2013 di Parigi.
Come ormai è tradizione, nel Gran gala du cirque di Funambolika c’è un clown fuoriclasse cui è affidato il compito di eseguire dei numeri per impaginare le varie attrazioni. Quest’anno la scelta è caduta sul pluripremiato David Shiner il cui palmarés include, tra le altre, scritture al Circo Roncalli e allo svizzero Knie (due tra i più importanti e rispettati circhi occidentali per qualità, bellezza e successo), nonché tre anni in tournée (1990-1993) con Nouvelle expérience (Cirque du Soleil).
Il clown di David Shiner presenta caratteristiche originali che sinora non si erano mai viste a Funambolika (se non nel numero Opera di David Larible: ma andrà specificato che le radici storiche di Larible non sono le medesime di Shiner), a dimostrazione dell’amplissima varietà di modelli che la Storia del Teatro consente di reperire e ai quali i comici moderni si riferiscono.
I punti di forza del linguaggio comico di Shiner sono sostanzialmente due: il controllo assoluto del gesto espressivo, e la fulminea capacità di reagire visivamente ai comportamenti delle persone coinvolte nel numero.
Il clown David Shiner

Il clown David Shiner

David Shiner ha iniziato la carriera come street performer, un’area in cui originalità, immediatezza nel costruire riscontro e magnetica capacità di fermare/formare il pubblico sono le regole indispensabili per creare spettacolo. Il suo marchio di fabbrica – il numero che lo ha proiettato al centro di Nouvelle expérience, è Silent movie, fondato sulle istruzioni che Shiner/regista consegna – mediante i mezzi espressivi della pantomima – a tre spettatori scelti a caso, per consentire loro di interpretare i personaggi del film muto che è in procinto di girare, e sulle reazioni mimiche ai goffi tentativi di costoro per obbedire alle sue indicazioni.
Si tratta di una struttura drammaturgica classica, molto simile, come si ricordava sopra, a quella di Opera, uno dei capolavori di David Larible. Ma se Larible interpreta la parte del regista/direttore d’orchestra coi sublimi strumenti della clownerie tradizionale, Shiner adotta invece quelli del mimo novecentesco. Nella sua partitura visiva si ravvisa infatti la lezione di Decroux aggiornata da Jean Louis Barrault, e quindi molto vicina – strizzata d’occhio agli storici… – agli esiti delle ricerche di Jacques Lecoq.
Nella sequenza più celebre di Les enfants du paradis (1945) Barrault, nei panni del mimo ottocentesco Debureau, metteva in scena una storia a tre personaggi utilizzando esclusivamente i mezzi del gesto espressivo appresi dal suo maestro, Decroux appunto, da lui elaborati stratificandovi sopra accenti di verità umana e psicologica che non appartenevano ai movimenti teatrali algidi e controllatissimi di Decroux. Ebbene, il gesto ampio e rotondo di David Shiner, l’attenzione e l’immediatezza con cui reagisce ai comportamenti involontariamente buffoneschi dei suoi partner, il frenetico fraseggio ritmico delle sue improvvisazioni e persino il costume di scena larghissimo e svolazzante riconducono alla lezione di Barrault/Debureau. Quindi, alla Storia.
Decidere di incontrare la Storia non è il motivo principale per cui il pubblico esce di casa per assistere a uno spettacolo. Ma indubbiamente Funambolika offrirà nuovamente, quest’anno, una serie di suggestioni che faranno bene alla mente, oltre che al cuore.

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