Ma poiché non è così: poiché una bella signora, bianca e rossa, entra di volo tra i cortinaggi che le vengono schiusi dai baldi inservienti in livrea; e il direttore, cercando appassionatamente i suoi occhi, le respira in volto, docile come un animale; pieno di sollecitudine la innalza sul pomellato, quasi fosse la sua idolatrata nipotina che parte per un viaggio pericoloso; non si decide a dare il segnale con la frusta; finalmente, facendo forza a se stesso, fa risuonare lo schiocco, corre accanto al cavallo spalancando la bocca; segue con occhio vigile i salti dell’artista; trova quasi inconcepibile la sua bravura; cerca di metterla in guardia con parole gridate in inglese; richiama furibondo alla più spossante attenzione i palafrenieri che reggono i cerchi; prima del grande salto mortale scongiura a mani alzate l’orchestra di tacere; alla fine solleva la piccola dal cavallo tremante, la bacia sulle due gote e non giudica mai abbastanza calorosa l’ovazione del pubblico; mentre lei stessa, da lui sorretta, correndo alta sulle punte dei piedi entro un nembo di polvere, a braccia aperte e arrovesciando la piccola testa, vorrebbe far partecipe tutto il circo della sua felicità – poiché è così, lo spettatore di galleria appoggia il viso al parapetto e, sprofondando nella marcia di chiusura come in un triste sogno, piange di un pianto inconsapevole.
Franz Kafka, Il loggione (Un medico di campagna), 1919.