di Ahara Bischoff
Gran finale. La stagione dei festival che si snoda per alcuni mesi e che dal punto di vista cronologico si era aperta con le rassegne di Mosca e Latina (ormai vanto nazionale), ed era proseguita con gli eventi di Wuqiao, Budapest, Monte Carlo, Massy e Parigi, termina con il Festival Internazionale del Circo – Città di Figueres, che si terrà nella bella città catalana dal 20 al 24 febbraio.
È un dolce finale. La rassegna spagnola è infatti conosciuta per una originale ed unica particolarità: tutti i 24 numeri del programma vengono presentati per la prima volta sotto un tendone in Europa. Sono numeri nuovi e mai visti prima, quindi pietanza prelibata e ghiotta per gli operatori internazionali. Ecco un po’ di cifre.
I 65 artisti impegnati in 16 diverse discipline circensi provengono da 14 paesi di tutto il mondo, dal Cile alla Corea del Nord, dalle Filippine al Messico e sono stati selezionati dallo staff in 350 giorni di viaggi e 500 mila chilometri percorsi attorno al globo. Si esibiranno per cinque giorni davanti a 25 mila persone in 12 spettacoli, incluse due semifinali e un gran finale, nel quale saranno consegnati i dieci premi agli artisti migliori. Il tutto avrà luogo sotto cinque tendoni, dei quali il maggiore ha 2.250 posti.
Altre cifre impressionanti riguardano i 162 voli, prenotati per più di 200 persone che parteciperanno alla rassegna, le 650 notti riservate in cinque hotel nella stessa città dove, tra l’altro, è nato e morto Salvador Dalí, e i 2.321 pasti che saranno serviti agli artisti e ai membri della giuria e dello staff.
C’è un altro dato numerico molto importante da segnalare. Nonostante la crisi che da anni attanaglia l’economia spagnola e gli affari delle imprese circensi, il bilancio del festival si basa per il 70% sulla vendita dei biglietti.
Ma non si può dire che il Festival sia un’operazione puramente commerciale. Lo si capisce anche dal ricchissimo programma parallelo, costituito da mostre ad ingresso gratuito, un mercatino dell’usato circense e la presentazione di cinque libri storici.
Interessante la presenza di tre giurie, oltre a quella classica, una della critica (nella quale figura Alessandro Serena) ed una dell’immagine.
Il fondatore, direttore artistico e architetto di tutto ciò è Genis Matabosch, dinamico protagonista della scena circense spagnola. Storico, archivista, giornalista e ideatore di moltissimi eventi fra i quali Euroclown (nel contesto del Festival Internazionale del Clown a Cornellà de Llobregat). Genis aveva fondato alcuni anni fa il proprio “festival di inediti” ad Albacete, dove però gli enti pubblici non hanno confermato l’impegno promesso e hanno preferito ripiegare su una manifestazione con obbiettivi diversi. Il tenace Matabosch, che attualmente sta svolgendo il suo dottorato all’Università di Barcellona, è riuscito a convincere la comunità di Figueres ad adottare il suo festival, regalando così al pubblico una settimana di circo di alta qualità e agli operatori un’occasione unica per scoprire talenti sconosciuti.
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