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Festival di Girona: il circo classico scoppia di salute

La decima edizione dell’evento ideato da Genis Matabosch e Joan Monpart. Ma la Catalogna offre altre due gemme: il circo museo dei fratelli Raluy e Circusland, che racconta anche il glorioso passato del nostro circo nazionale.

di Salvatore Arnieri

Il Festival del Circ Elefant d’Or de Girona è uno dei più virtuosi esempi di come il circo classico possa essere ancora oggi un modello di grande successo. Questo straordinario evento ideato e curato da Genis Matabosch e Joan Monpart, che raccoglie ogni anno decine di migliaia tra operatori e semplici spettatori, è arrivato a soffiare le dieci candeline ed è difficile per un appassionato non unirsi ai festeggiamenti e godere di una carrellata tra i migliori nuovi numeri che il mondo può offrire ad un pubblico, che dopo la pandemia, è sempre più assetato di grande circo.

La peculiarità della Kermesse, fin dalla sua origine, è certamente quella di portare sotto lo chapiteau numeri inediti al pubblico europeo. Dopo l’edizione speciale 2021 “festival dei festival” svoltasi nell’arena di Fontajau, con un cast di affermate stelle del circo, si ritorna al format originale con 24 numeri originali pronti a sfidarsi sotto la grande “Carpa” (chapiteau in spagnolo) montata nel Parc de la Devesa, davanti alla prestigiosa giuria composta dal gotha del circo mondiale che quest’anno annovera anche il regista italiano Antonio Giarola, in rappresentanza del suo Salieri Circus Award.
Come tutti i festival di livello, la kermesse catalana è suddivisa in due programmi, in cui regna un perfetto equilibrio tra energia latina e rigore di scuola sovietica, queste due anime donano al festival un ritmo straordinario e le tre ore di ogni spettacolo volano in un baleno.

Il riconoscimento più alto è stato conferito al sublime sostenuto alle cinghie aeree “Anna” dei Registi Shetzov e Poltorak per il Royal Circus of Gia Eradze: un numero dalla dirompente potenza espressiva curato davvero in ogni minuzioso dettaglio che racconta, con una punta di brivido, gli amori di Anna Karenina; davvero un lavoro splendido di cui sicuramente sentiremo ancora parlare. Questo magnifico passo a due aereo non ha convinto solo gli esperti ma anche gli spettatori guadagnando una standing ovation ad ogni replica ed il premio del pubblico.
Il secondo oro è stato assegnato all’attrazione “Still loving you” un romantico duetto alla rete aerea rappresentante il circo Nikulin di Mosca. Una peculiarità del festival riguarda proprio i premi, che nel caso di ex aequo vengono comunque assegnati in ordine crescente così da formare una precisa classifica dei numeri premiati.
Il collettivo Eradze ha inoltre ottenuto due argenti per il trampolino elastico con sbarre russe e giochi icariani “Venice Carnival” e per un altro numero aereo “Coronation”. Un ulteriore argento è stato assegnato ai volanti bassi “White Flight” numero diretto dal regista Chernov per il circo Bolshoi di Mosca. I bronzi vengono conferito ai messicani Hermanos Latinos per il loro numero di mano a mano; ai giovani giocolieri cileni Reyes, in rappresentanza del circo di Francesco ed alla troupe Zola New Generation con un brillante numero di bascule nel classico stile mongolo. Citiamo inoltre il premio degli amici del circo italiani assegnato dal presidente Mocellin alla Paris Circus Orchestra e quello del Salieri Circus Award assegnato da Antonio Giarola agli ex ginnasti italo-argentini Flora Cama e Nico Busso del Duo Rings.

Questa decima edizione è stata per operatori ed appassionati affamati di buon circo un dolce ghiottissimo, ma non è l’unica leccornia che la catalogna è pronta ad offrici, infatti a pochi chilometri da Girona si può trovare una delle gemme più brillanti del circo catalano, il Circ Raluy Historic, che dal mese di novembre ha montato le tende nella splendida cornice del Port Vell di Barcellona.
Dopo una carriera da artisti del brivido (li ricordiamo al circo di Moira Orfei negli anni 60’ presentando il loop, le sbarre fisse e l’uomo cannone) i fratelli Raluy si dedicano alla costruzione di un magnifico circo museo, sul modello di Roncalli, oggi diviso in due unità: Raluy Historic diretto da Rosa Raluy e suo marito William Giribaldi e Raluy Legacy diretto della famiglia di Luis Raluy. Il circo vanta una collezione unica di bellissimi carri storici dipinti a mano dalla talentuosa Rosa.

Lo spettacolo in scena è Vekante un mix di abili artisti tra cui gli italiani Jimmy Saylon (grandi illusioni) e Steacy Giribaldi (scala libera) in un sontuoso ambiente nostalgico, il tutto condito da una comicità pungente a tratti satirica ed un pizzico di musica dal vivo. I Raluy sono riusciti a creare uno spettacolo sagomato sulla cultura identitaria catalana ma senza tradire l’universalità del linguaggio circense. Una curiosità nel programma è certamente il numero delle meteore, tipico della tradizione cinese, che le ottime acrobate Kimberly e Jillian Raluy Giribaldi hanno ereditato dalla loro nonna Rosaemarie Chy, un’acrobata cinese della troupe Chy Bao Guy (che i più attenti ricorderanno nelle piste del circo Heros e di Nando Orfei).

Ultima squisitezza di questa degustazione circense si trova nella cittadina di Besalù, un arroccato paesino medievale che ospita da alcuni mesi Circusland lo splendido museo che raccoglie e valorizza la straordinaria collezione di Genis Matabosch. La raccolta conta diverse migliaia di cimeli tra costumi, documenti, manifesti oggetti di scena ed il più grande modello in scala al mondo rappresentante il circo tedesco Gleich. Presente anche la più grande collezione filatelica con francobolli da ogni angolo del pianeta ovviamente a tema circo…

Tra gli straordinari oggetti esposti ce ne sono alcuni che toccano il cuore di noi italiani, perché raccontano il glorioso passato del nostro circo nazionale: uno splendido abito verde ed un copricapo di piume e cristalli esposta nella sala degli “animali artisti” ci parlano dell’indimenticabile regina Moira Orfei e del suo stile inconfondibile e sfarzoso. E ancora il Premio Rastelli, con la silhouette del celebre artista bergamasco, assegnato nel 1967 allo spagnolo Pepito Alvarez in occasione del Festival dei Giocolieri organizzato da Pino Correnti. Si potrebbe parlare all’infinito della montagna di tesori che i tre piani di esposizione contengono, vale la pena citare la splendida boutique dove è possibile trovare, oltre al classico merchandising, decine di rari libri sul circo provenienti da ogni parte del mondo. Chi si dovesse trovare nei pressi di Barcellona non può davvero perderlo.

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